Raid di estrema destra al liceo Mamiani: “Sono arrivati con mazze e bastoni, lanciata bomba carta”
Circa quindici ragazzi incappucciati e armati di mazze e bastoni sono arrivati al liceo Mamiani di Roma, dove era in corso un'occupazione da parte degli studenti. "Erano in circa dieci o quindici, c'erano ragazzi giovani di 25 o 30 anni, ma anche adulti. Avevano dei passamontagna, hanno aggredito fisicamente due dei nostri ragazzi. Hanno lanciato una bomba carta vicino ai ragazzi e hanno distrutto i nostri striscioni. Ci hanno minacciato e hanno inneggiato all'estrema destra. Quando abbiamo capito cosa stava succedendo, siamo scesi tutti quanti all'ingresso, eravamo circa cento all'interno della scuola, e siamo riusciti a cacciarli. Sulle mazze (come si vede nella foto) erano state attaccate cose appuntite come cacciaviti. Nessuno, fortunatamente, ha riportato ferite gravi", ha raccontato uno degli studenti ai microfoni di Fanpage.it.
Domani mattina è stato convocato un presidio di solidarietà davanti al Mamiani.
Il comunicato degli occupanti del Mamiani
Questo il comunicato diffuso dai ragazzi del liceo Mamiani:
Durante la nostra occupazione poco fa mentre svolgevamo regolarmente le nostre attività, è entrato un gruppo di ragazzi fascisti bardati e armati di mazze, bastoni e attrezzi taglienti. Hanno tirato una bomba carta all’interno della scuola tra i ragazzi che stavano nel cortile e aggredito fisicamente due studenti con gli oggetti sopracitati. Quest’atto non è che la dimostrazione che la retorica che racconta i luoghi di formazione come antifascisti di per se, è inefficace. Sono invece le iniziative portate avanti dagli studenti e le studentesse a rendere la nostra scuola realmente antifascista e attraversabile da tutte e tutti. Chiediamo la solidarietà degli studenti, di tutte le componenti scolastiche e delle altre scuole di fronte a un atto del genere.
Lanciamo domani alle 9:30 un presidio davanti alla nostra scuola per ribadire che atti violenti e squadristi del genere non devono esistere soprattutto dentro a una scuola, sperando inoltre di mostrarci uniti nel riconoscerci tutti e tutte antifascisti.