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Quattro bombe carta esplose in pochi giorni tra Ostia e Fiumicino, indaga l’antimafia

Sul lungomare tra Ostia e Fiumicino sono esplose 4 bombe carta nel giro di pochi giorni. Le indagini sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia per capire se c’è qualche collegamento tra questi avvenimenti.
A cura di Enrico Spaccini
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C'è la Direzione distrettuale antimafia di Roma a coordinare le indagini sulle quattro bombe carta che negli ultimi giorni sono state fatte esplodere sul litorale tra Ostia e Fiumicino. Polizia e carabinieri, infatti, devono accertare innanzitutto se e come questi eventi possano essere collegati tra loro. Il timore di residenti e commercianti della zona, infatti, è quello di essere di fronte a una qualche intimidazione di stampo mafioso, anche se tra le ipotesi delle forze dell'ordine c'è anche quella della guerra tra clan per il controllo del territorio.

La quarta bomba carta

L'ultima esplosione è avvenuta intorno alle una della notte tra venerdì e sabato 11 agosto. Una bomba carta è stata lanciata nel parcheggio di fronte allo stabilimento balneare La Bussola sul lungomare Amerigo Vespucci.

La deflagrazione ha danneggiato il cofano di un'Audi Q5, l'auto del proprietario del ristorante della zona. I gestori del locale, però, avrebbero negato di aver ricevuto richieste estorsive.

Le altre esplosioni

Due giorni prima un ordigno di fattura artigianale è esploso in vicolo dei Dragoni, a Dragona, davanti al rivenditore d'auto Motor Speed. Nemmeno 72 ore prima due esplosioni si sono verificate in via delle Fiamme Gialle a Ostia, davanti alla caserma della guardia di finanza, e in una strada con diversi ristoranti.

Infine, poche ore più tardi, un'altra bomba ha distrutto la veranda del ristorante "Da Cacio e Pepe" a Fiumicino, in via Passo Buole. In tutti i casi i proprietari delle attività danneggiate hanno negato di aver ricevuto richieste di soldi o minacce di alcun tipo.

Le indagini sui rapporti tra le vittime

Per poter capire se c'è o meno un qualche tipo di collegamento tra questi avvenimenti, innanzitutto bisogna capire se c'è qualcosa che lega le vittime degli attacchi. Oltre, ovviamente, all'identificazione dei presunti autori.

Secondo gli inquirenti, alla base di tutto potrebbe esserci una guerra tra clan per il controllo delle estorsioni nella zona. Contesa che si sarebbe accentuata in seguito ad alcune recenti scarcerazioni. Lamberto Giannini, prefetto di Roma, ha comunicato di aver convocato per lunedì 14 agosto il Controllo provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica "per un'analisi della situazione che sta interessando il litorale romano e per definire le più efficaci linee di intervento e le strategie d'azione".

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