Quattro anni fa il terremoto di Amatrice: la ricostruzione è ancora un miraggio
Alle ore 3:36 del 24 agosto di quattro anni fa la terra tremava in Centro Italia. Una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 devastava una zona al confine tra Lazio e Marche lungo la valle del Tronto. Amatrice, Accumuli, Arquata del Tronto venivano spazzate via. Sotto le macerie hanno perso la vita quel giorno, colti nel sonno nelle proprie abitazioni, 303 persone. Quarantamila gli sfollati. La città simbolo del sisma diventa Amatrice. Il paese è pieno di turisti e di cittadini di ritorno alle case di famiglia, per sfuggire all'afa della città, per godersi gli ultimi scampoli di ferie, ma anche perché sta per arrivare l'evento più atteso dell'anno, la Sagra degli Spaghetti all'Amatriciana.
Mattarella: "Ricostruzione a rilento, recuperare determinazione ed efficienza"
Oggi quattro anni dopo, mentre il paese è impegnato nell'affrontare l'emergenza coronavirus, è stato il Capo dello Stato Sergio Mattarella a tornare ad accendere i riflettori su quanti attendono ancora di vedere ricostruita la propria casa o di tornare a una normalità che quella notte è stata cancellata, sottolineando come nonostante gli sforzi l'opera di ricotruzione continua ad andare a rilento. Ai parenti delle vittime e a chi ha subito le conseguenze del terremoto è andata la "vicinanza e la solidarietà" del Presidente della Repubblica. "Il pensiero che si rinnova va, anzitutto, alle vittime e ai loro familiari. E ai tanti che hanno perduto casa o lavoro – e spesso entrambi – in quella notte drammatica. Nonostante tanti sforzi impegnativi, l'opera di ricostruzione dei paesi distrutti – da quel sisma e da quelli che vi hanno fatto seguito in breve tempo- è incompiuta e procede con fatica, tra molte difficoltà anche di natura burocratica". Mattarella ha concluso invitato tutte le istituzioni a "considerare prioritaria la sorte dei concittadini più sfortunati colpiti da calamità naturali", recuperando "determinazione ed efficienza".
Terremoto Amatrice: parenti vittime disertano messa per protesta
Sul manto erboso del campo sportivo ‘Paride Tilesi' di Amatrice molte sono le sedie vuote. Qui si svolgerà tra poco la messa in ricordo delle vittime del terremoto. Ci saranno il premier Giuseppe Conte e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Molti i parenti delle vittime che hanno disertato la manifestazione lasciando vuote le sedie a loro riservate, una scelta per manifestare la loro protesta per la mancata ricostruzione del loro territorio, uomini e donne che si sentono abbandonati, costretti a vivere quattro anni dopo in prefabbricati e casette inadeguate, visto e considerato anche che molti dei residenti che hanno perso la casa sono anziani e non solo non torneranno in molti casi nelle loro abitazioni distrutte dal sisma, ma vivono nell'incubo di passare i loro ultimi anni come sfollati.