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Talebani a Kabul: le ultime news sull'Afghanistan

Quattordici bambini disabili orfani di Kabul sono salvi: sbarcati all’aeroporto di Fiumicino

Altre venti persone della missione cattolica intercongregazionale sono salve. quattrodici bambini disabili orfani di Kabul tra i 6 e 20 anni sono sbarcati all’aeroporto di Fiumicino, un altro volo verso la speranza. Insieme al loro sei religiosi. Verranno accolti dalle congregazioni presenti sul territorio.
A cura di Alessia Rabbai
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Gli sbarchi a Fiumicino da Kabul (Immagine di repertorio La Presse)
Gli sbarchi a Fiumicino da Kabul (Immagine di repertorio La Presse)
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Quattordici bambini disabili sono stati portati in salvo da Kabul e sono sbarcati all'aeroporto di Fiumicino. Si tratta di orfani, insieme a loro sei religiosi, per un totale di venti persone, che fanno parte della missione cattolica intercongregazionale ‘Pro Bambini Kabul'. Sono cinque suore, quattro di Madre Teresa, una, suor Shahnaz Bhatti, della congregazione di Santa Giovanna Antida, il responsabile barnabita della missione in cui operavano in Afghanistan, padre Giovanni Scalese, unico prete cattolico presente nel Paese, e i giovani di età compresa tra i sei e vent'anni. Una notizia di speranza quella del loro arrivo sani e salvi in Italia, che si aggiunge alle storie delle altre persone già nel nostro Paese ma che, allo stesso tempo, fa continuare a pensare a chi ancora si trova in pericolo in Afghanistan. Le prossime ore saranno infatti cruciali per portare in salvo con gli aerei quante più persone possibili, grazie ai corridoi umanitari. Sono infatti 3.959 gli afghani arrivati in Italia negli ultimi 11 giorni e circa 400 quelli all’interno dell’aeroporto di Kabul in attesa di partire.

Un viaggio verso la salvezza quello dei quattordici bambini e dei sei religiosi che come gli altri ha una propria storia, reso difficoltoso dalle particolari attenzioni che necessitano i giovani, alcuni dei quali sono in carrozzina e nessuno di loro è autonomo. I religiosi gestivano un centro per minori e ragazzi con disabilità, tra i quali soprattutto orfani, oppure per dar loro possibilità di inserimento a scuola o nel mondo del lavoro a causa della povertà nella quale si trovavano le loro famiglie di provenienza. Con la presenza dei talebani la loro permanenza a Kabul era diventata pericolosa in quanto religiosi, l'urgenza era andarsene il prima possibile. Grazie alla collaborazione con la comunità di Sant’Egidio sono riusciti a far inserire i loro nomi negli elenchi per i corridoi umanitari e sono quasi tutti arrivati. Ora i ragazzi saranno ospitati dalle diverse congregazioni presenti sul territorio nazionale.

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