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Quarticciolo, pestato dopo lo scippo ad un’anziana: condannato a due anni, ma è irreperibile

Dopo essere stato dimesso dall’ospedale. Da quel momento non si ha più traccia del 36enne pestato al Quarticcolo dopo il tentato scippo ad una novantenne.
A cura di Beatrice Tominic
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È stato pestato di botte dopo aver derubato un'anziana al Quarticciolo e poi trasportato in ospedale. A. S., trentaseienne indiano, aveva scippato una novantenne, trascinandola lungo il marciapiede per rubarle la borsa. Notato dai passanti, è stato accerchiato, pestato con violenza e mandato all'ospedale. L'intera scena è stata ripresa con un telefonino e postata online, dove il video è andato virale.

Aggredito da otto persone con calci e pugni è stato soccorso e portato in ospedale dai carabinieri, allertati per quanto stava accadendo. "Dopo il ricovero l'hanno dimesso e l'hanno lascato andare via", ha dichiarato l'avvocata Simona Rampiconi che difende il trentaseienne, da quel momento irreperibile. Proprio ieri, nei suoi confronti, è arrivata una condanna a due anni e otto mesi di carcere a cui si aggiunge il pagamento di una multa da 412 euro per rapina aggravata, come riportato da il Messaggero.

L'appuntamento in Aula

Prima di scomparire, dopo le dimissioni dall'ospedale, durante la convalida in aula il trentaseienne si è mostrato pentito e ha chiesto scusa: "Non volevo farle male", aveva detto. Poi però è scomparso. "Le vittime sono due, anche il mio assistito – ha dichiarato l'avvocata – È stato picchiato brutalmente, andremo avanti con il procedimento contro gli aggressori". Nel frattempo continuano le indagini preliminari.

Come mostra il video, la brutalità con cui la folla si è scagliata contro il trentaseienne è estrema. Lo hanno preso a calci e pugni e lo hanno colpito armati di casco. "Non si sono limitati a difendere la novantenne e a bloccarlo per farlo arrestare, lo hanno massacrato: gli hanno deviato il setto nasale, avrebbe dovuto subire un'operazione e invece è stato lasciato andare via".

Dal presunto nome falso al gruppo del pestaggio

Senza documenti, senza precedenti, il trentaseienne arrivato in Italia probabilmente da pochi mesi vive come senza fissa dimora: "Ora è schedato, ma non sappiamo comunque dove sia – ha continuato l'avvocata – Nel frattempo abbiamo scoperto che il nome fornito è lo stesso di un campione indiano di cricket: no escludiamo che possa essere falso. Ma nonostante questo andremo avanti con il processo: lui aveva già detto di voler denunciare il gruppo". Gruppo nel quale, oltre atante persone già note alle forze dell'ordine e due donne, era presente anche un esperto di MMA.

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