Quarticciolo, Luana e Valter: “Muffa e pioggia nella casa popolare, i nostri due figli si ammalano”
Nel quartiere Quarticciolo a Roma c’è una vera e propria emergenza nell'emergenza abitativa, quella della manutenzione delle case popolari, che necessitano di interventi strutturali anche per eliminare muffe tossiche e residui di eternit. Tra queste anche la casa di Luana e Valter, che occupano senza titolo ma avendo diritto a un alloggio popolare, un'abitazione. Crepe grandi e piccole, lungo le pareti e i soffitti. Un forte odore di muffa, derivante dalle chiazze di umidità e dai funghi sparsi un po’ ovunque. È l’arredamento indesiderato dell’abitazione dove risiedono anche il loro due bambini.
“Questa è la camera dei bambini”, racconta Luana a Fanpage.it. Indica il letto a castello e poi la parete: “Il maschietto dorme sopra e guarda lassù”. Luana indica una chiazza enorme di muffa. Da “lassù” piove dentro casa. “Sono due anni che stiamo qui ed è sempre stato così. Sono venuti due volte a farmi il sopralluogo dicendo che mi avrebbero messo la guaina nel controsoffitto ma sono spariti”.
“Quando piove nostro figlio non dorme qua, dobbiamo metterci un telo perché l’acqua gli cola proprio qui, in testa”, spiega Valter mentre indica il letto di suo figlio. “Mia figlia invece ci dorme perché è coperta, dorme nel letto sotto, mettendo il telo a lei la pioggia non arriva. Hanno pure l’asma bronchiale, dormono con la finestra aperta per via degli odori che ci sono in casa. Hanno trovato anche l’eternit nelle pareti”. Per via delle infiltrazioni d’acqua, Valter ha dovuto comprare una brandina per suo figlio. “Lo facciamo dormire di là con noi, nella stanza matrimoniale perché qui non può stare”.
I problemi non sono però circoscritti a una sola stanza. Piove ovunque in casa: in corridoio, nel soggiorno, nel bagno. “In corridoio devo usare i secchi quando piove e l’altro giorno quando c’è stata la scossa di terremoto mi è cascato l’intonaco dalle pareti”, racconta Valter. Il caso di Luana e Valter tuttavia riguarda tantissime altre famiglie che vivono nelle medesime condizioni. Per questo è necessario un intervento di Ater.
Il 15 novembre alcuni abitanti degli alloggi popolari del Quarticciolo hanno occupato un cantiere in via Manfredonia proprio per sottolineare la gravità della situazione. “Un finto cantiere che di certo non stava risolvendo i problemi strutturali del quartiere e delle famiglie che lo abitano”, racconta a Fanpage.it Diego Zerbini del Comitato di quartiere Quarticciolo. L’occupazione è arrivata in seguito al mancato incontro con Ater finalizzato alla riqualifica di alcuni lotti popolari.
“Le condizioni delle abitazioni sono fatiscenti. Finché è estate non c’è quasi nessun problema perché fa caldo e si tiene tutto aperto. Qui la gente è abituata ad accontentarsi, quando però arriva il freddo cominciano i problemi”, spiega Diego. “Ci sono persone che ammalano, anziani e disabili murati dentro casa. Situazioni terribili”.
In seguito all’occupazione del cantiere, Ater ha comunicato una data per un nuovo incontro: il 24 novembre. “I soldi li hanno, devono smettere di dire che non hanno soldi, aiutassero veramente a chi piove in casa e rischia che il tetto gli crolli in testa”, si sfoga Luana. “Speriamo che l’incontro del 24 avvenga veramente. Più che altro per i bambini perché respirano male dentro casa, non vorrei che si ammalino proprio per questo odore che sentiamo dentro casa”, dice Valter in modo laconico.
“Noi dal 24 ci aspettiamo che vengano presi impegni concreti, perché adesso ci siamo fermati a un’azione leggera. Ma qui il quartiere è così tanto sotto pressione che ci vuole poco che esploda. L’interlocuzione l’abbiamo tentata, non può andare troppo per le lunghe”, chiosa Diego.