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Pulita dalle svastiche e riposizionata la lapide di Alfredino Rampi al cimitero del Verano

“Sono felice che in tempi brevi si sia potuta già ricollocare e cancellare cosi’ un episodio di inqualificabile inciviltà che ha ferito la città su un dramma mai dimenticato”, ha dichiarato l’assessora Alfonsi.
A cura di Enrico Tata
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La lapide di Alfredino Rampi è stata ripulita dalle scritte ingiuriose e dalle svastiche disegnate da ignoti ed è stata ricollocata nella tomba del cimitero romano del Verano. "Dopo l'ignobile gesto di vandalismo con cui la lapide è stata profanata e sfregiata da svastiche abbiamo immediatamente allertato i servizi del Verano per attivare un intervento di restauro. Per rendere possibile l'operazione, abbiamo contattato la famiglia Rampi per ottenere l'autorizzazione alla necessaria rimozione della lapide. Sono felice che in tempi brevi si sia potuta già ricollocare e cancellare così un episodio di inqualificabile inciviltà che ha ferito la città su un dramma mai dimenticato. Mi auguro che le forze dell'ordine possano individuare l'autore di un gesto tanto orribile", ha dichiarato l'assessora all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi.

Le indagini sulle svastiche disegnate sulla lapide di Alfredino

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le svastiche sarebbero state disegnate non più di una settimana fa e sono in corso accertamenti sui video delle telecamere di sicurezza per cercare di risalire ai responsabili o al responsabile del gesto. Ignoto per ora il movente: si tratta dell'opera di un pazzo oppure di un gesto premeditato e collegato con l'anniversario della morte del piccolo Alfredino, avvenuta il 10 giugno del 1981. Il bambino ha perso la vita all'età di sei anni dopo essere caduto in un profondissimo pozzo a Vermicino, frazione di Frascati.

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Assotutela: "Ora pena esemplare per gli autori del gesto"

"Undici svastiche, undici coltellate inflitte a un simbolo, al buonsenso, alla pietà. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla famiglia Rampi e alla associazione nata in nome di Alfredo e condanniamo il gesto esecrabile, per la cui definizione non troviamo ulteriori parole adatte se non vergogna. Non c'è fine alla stupidità umana. Non abbiamo fatto in tempo ad apprezzare la volontà di ricordare Alfredino in un murales che subito è arrivata la vile risposta: undici svastiche impresse sulla lapide. Un gesto che ha fortemente colpito tutta la collettività, chi non ha vissuto direttamente la vicenda perché troppo giovane e chi invece, in quei tremendi momenti, non riuscì a staccare il volto dagli schermi per seguire le sorti del piccolo precipitato in un pozzo", ha dichiarato il presidente di Assotutela Michel Maritato.

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