Psicofarmaci e telefonini nel carcere di Cassino: vietati in cella, arrivano con i droni
Li hanno trovati all'interno di alcune celle del carcere di Cassino, durante una perquisizione: sono stati un mini cellulare e diversi psicofarmaci a far scattare l'allarme nella casa circondariale in provincia di Frosinone. In seguito al ritrovamento, sono subito scattati gli accertamenti da parte degli agenti della Polizia Penitenziaria, impegnati dei servizi di prevenzione e controllo ed è stata aperta un'indagine.
Cellulare e psicofarmaci in carcere: ipotesi drone
Il sospetto, non appena rinvenuti il cellulare e la scatola di medicinale, è che possano essere stati fatti entrare nelle celle utilizzando un drone. Sia il telefonino che gli psicofarmaci sono assolutamente vietati in carcere: come hanno fatto i detenuti ad entrarne in possesso? Fra le ipotesi degli inquirenti c'è la possibilità che sia stato un drone a lanciare gli oggetti nel cortile in cui detenuti possono andare durante l'ora d'aria. Gli accertamenti a riguardo, però, sono ancora in corso: nel frattempo la direzione del carcere ha avviato una serie di verifiche e ha già allertato anche la Procura di Cassino.
I precedenti: il carcere di Rebibbia
Quella del drone che trasporta oggetti vietati all'interno del carcere è una strategia già adoperata all'interno del carcere di Rebibbia, a Roma. Nel febbraio del 2022, ad esempio, un drone è stato avvistato mentre trasportava telefonini e panetti di droga all'interno dell'istituto penitenziario. A notarlo, alcuni degli agenti che lo hanno visto mentre volava nel cielo: poco dopo l'avvistamento sono partire le perquisizioni nelle celle ed è stato possibile rintracciare e sequestrare sia i panetti di hashih che più di 10 telefonini, oltre a cavi e fili per ricaricare la batteria e alle carte Sim. Ma anche in quel caso non si trattava della prima volta: dal 2015 gli agenti della polizia denunciano l'uso dei droni per trasportare sostanze e merci non permesse nel carcere.