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Provveditore massacrato a bastonate: individuato il mandante dell’aggressore a Vittorio Rapisarda

Massacrato a bastonate nell’androne di casa sua, in pieno centro a Roma: è stato individuato il mandante dell’aggressione al provveditore Vittorio Rapisarda.
A cura di Beatrice Tominic
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Vittorio Rapisarda.
Vittorio Rapisarda.

Potrebbe trattarsi di una vendetta l'aggressione avvenuta ai danni del provveditore Vittorio Rapisarda lo scorso 4 ottobre nell'atrio di casa sua, a pochi passi da piazza di Spagna. Le indagini sono scattate immediatamente, ma soltanto qualche giorno fa, sabato 8 marzo, è stato individuato l'aggressore che avrebbe massacrato Rapisarda armato di bastone. Ora spetta agli inquirenti cercare di arrivare al mandante del pestaggio. Secondo gli inquirenti G. S., accusato di tentato omicidio, sarebbe uno stretto collaboratore di un manager del provveditore. La pista più accreditata fino ad ora, proprio per questa ragione, è che possa trattarsi di un'aggressione per la vendetta a causa di un incarico non assegnato: il mandante sarebbe già stato individuato quindi dagli inquirenti. Non resta che ricevere conferma da parte di S.

L'interrogatorio davanti al gip

Si tiene oggi l'interrogatorio davanti al gip di S., accusato del tentato omicidio in quanto presunto mandante nell'aggressione al Provveditore per le opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, Vittorio Rapisarda. Ricevuto in videoconferenza davanti al giudice, non è escluso che si possa avvalere della facoltà di non rispondere, come riporta il Corriere della Sera.

La pista del manager vicino a Rapisarda

Nel frattempo, però, gli inquirenti battono una pista precisa: secondo loro dietro al pestaggio di sarebbe un manager vicino a Rapisarda che avrebbe organizzato l'aggressione per vendetta, forse per un mancato incarico. Ad avvalorare questa ipotesi il fatto S., con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona e adesso accusato di tentato omicidio e rapina aggravata, arrestato dei carabinieri qualche giorno fa a Vetralla dove lavorava come giardiniere e finito in carcere, sarebbe molto vicino ad un collaboratore del provveditore. Sarebbe stato proprio quest'ultimo ad organizzare la spedizione punitiva per un mancato incarico o una promozione non arrivata, come attesterebbero anche alcuni documenti forniti dallo stesso Rapisarda.

Nelle scorse settimane, invece, il movente che sembrava più accreditato ruotava intorno alla volontà di un vicino condominio di aprire un bed and breakfast: possibilità a cui lo stesso provveditore si era opposto.

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