Protesta nel carcere di Regina Coeli a Roma: detenuti incendiano materassi

Fiamme e fumo dal carcere di Regina Coeli a Roma, dove nella notte ci sono stati disordini. I detenuti dell’VIII sezione hanno protestato, rifiutandosi di rientrare nelle loro celle e dando fuoco a materassi.
A cura di Alessia Rabbai
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Il carcere di Regina Coeli in fiamme (Foto X di Ilaria Cucchi)
Il carcere di Regina Coeli in fiamme (Foto X di Ilaria Cucchi)

Disordini nel carcere di Regina Coeli a Roma, dove sono divampate le fiamme. I fatti risalgono alla serata di ieri, mercoledì 24 settembre. Secondo le informazioni apprese alcuni detenuti che si trovano ristretti nell'ottava sezione si sono rifiuti di rientrare nella propria cella e hanno dato fuoco a dei materassi. Si tratta di una porzione del carcere in cui si trovano circa un centinaio di uomini. I detenuti chiedono maggiori diritti ed una vita più dignitosa.

Esplose bombolette dei fornelli da campeggio

"Ci sono stati disordini e sono state fatte esplodere alcune bombolette dei fornelli da campeggio usate comunemente per cucinare" ha spiegato il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio. La protesta è stata sedata nella notte dagli agenti della polizia penitenziaria e i detenuti sono rientrati all'interno delle celle. Al momento non si segnalano feriti.

Sovraffollamento e mancanza di personale

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"Regina Coeli è una delle carceri più sovraffollate d'Italia, con 1.170 detenuti a fronte di 626 posti disponibili il 184 per cento in più rispetto alla effettiva capienza. Servirebbero 709 agenti, ma ce ne sono solo 350 agenti in servizio dunque si è di molto sotto organico". Una questione che non riguarda solo le carceri romane e del Lazio, bensì tutta Italia, con 18mila unità mancanti alla polizia penitenziaria. I sindacati di polizia penitenziaria spiegano che Regina Coeli è una delle case circondariali più affollate d'Italia e che ha al suo interno varie criticità che riguardano sia i detenuti, che gli operatori.

Oltre al sovraffollamento delle carceri e la carenza di personale c'è inoltre la condizione delle strutture di detenzione: molte sono fatiscenti ed inadeguate. Uilpa denuncia come il quadro complessivo sia desolante: a mancare o ad essere fortemente carenti sono inoltre l'assistenza sanitaria e psichiatrica. "Servono urgentissime misure in grado di stabilire condizioni minime di vivibilità, operatività e sicurezza".

"Chiudere la VII sezione di Regina Coeli"

Mentre ieri sera a protestare sono stati i detenuti dell'VIII sezione, nell'ultimo anno tre uomini si sono suicidati all'interno della VII sezione,una parte del carcere in cui si vive in condizioni disumane. Una sezione all'interno della quale c'è una seria condizione di sovraffollamento e con servizi igienici carenti, dove i detenuti a causa della loro incompatibilità gli uni con gli altri, sono costretti a stare chiusi in cella quasi tutto il giorno.

A spiegarlo è stato il garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasìa. Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi Sinistra, lo ha definito un "reparto disumano, che deve essere immediatamente chiuso". Ieri sera Cucchi su X ha scritto: "Regina Coeli va a fuoco. Questo è lo stato delle nostre carceri. Il governo non le visita, preferendo riempirsi la bocca di sicurezza in aula. La sofferenza intanto esplode. Inascoltata".

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