Protesta all’ambasciata iraniana per la morte di Mahsa: donne si tagliano i capelli e bruciano i veli
Grida di rabbia, urla, e canti. Circa trecento persone si sono riunite davanti l'ambasciata iraniana a Roma per protestare contro l'uccisione di Mahsa Amini e solidarizzare con le proteste che in questi giorni stanno avendo luogo in Iran. "Donna, vita, libertà", "Jin, Jiyan, Azadi" è lo slogan che si sente più spesso nella piazza, lanciata sui social da giovani iraniani residenti nella capitale.
Alcune ragazze hanno bruciato i veli e si sono tagliate i capelli in protesta con quanto accaduto in Iran. Mahsa Amini, una giovane di ventidue anni, è morta dopo essere stata arrestata qualche giorno fa dalla polizia morale iraniana per aver indossato male il velo. I vertici della polizia sostengono che la ragazza, originaria del Kurdistan iraniano, sia morta per cause naturali. Una versione a cui non sembra credere la maggior parte della popolazione, che parla di ‘omicidio di stato'. Decine le persone morte in Iran negli ultimi giorni durante le proteste: ed è proprio nel paese che le donna hanno cominciato a tagliarsi i capelli e bruciare gli hijab durante le manifestazioni, gesti ripresi anche questa mattina a Roma.
Domani, a piazza Santi Apostoli, è stata convocata alle 17 una manifestazione per Mahsa Amini in solidarietà alle proteste in Iran.
"La lotta per l'autodeterminazione è dentro, attraverso e oltre i confini nazionali – spiegano le attiviste di Non Una di Meno, al presidio per Mahsa – Rifiutiamo un'idea di patria che si regge sulla subalternità di donne, libere soggettività, migranti, sulla negazione di pari diritti, libertà e autodeterminazione. Per questo riconosciamo nella rivolta iraniana la nostra lotta".