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“Prostitute”, “hai messo le mutande?”, “siete cicciottelle”: la Sapienza sospende la prof sessista

L’azione dell’ateneo è arrivata dopo le denunce raccolte dalle studentesse e gli studenti del collettivo Lgbtq+ Prisma, che per mesi si sono rivolti alle autorità accademiche. “Questo è solo un primo risultato”, dicono dopo l’allontanamento dall’incarico di responsabile degli studenti Erasmus.
A cura di Redazione Roma
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Maria Caterina Pincherle, professoressa di Portoghese alla facoltà di Lettere dell'Università la Sapienza di Roma, è stata rimossa dal suo ruolo di responsabile degli studenti Erasmus. La decisione è arrivata dopo la denuncia da parte degli studenti delle ripetute esternazioni sessiste e grassofobiche nei confronti delle studentesse che incontrava, o dei ripetuti commenti sulla forma fisica delle ragazze. Frasi come "hai dimenticato le mutande?" o "cicciottelle", ma anche “piranha”, che in portoghese è solo un altro modo di dire prostituta.

La contestazione delle parole della docente è arrivata, secondo quanto raccontato oggi dall'edizione romana del Corriere della Sera, dal collettivo Lgbtq+ Prisma, che raccolto le denunce delle studentesse presentandole all'Ateneo. Poi la palla è passata al comitato unico di garanzia, un organo interno all'Ateneo, che ha deciso per prima cosa di rimuovere la prof dal suo ruolo rispetto agli studenti Erasmus.

Quando studenti e studentesse hanno fatto valere le proprie ragioni, all'inizio direttamente con la docente, questa avrebbe provato a minimizzare, parlando di eccessiva "sensibilità" da parte delle ragazze prese di mira. Ci sono voluti mesi e la costanza del collettivo nel portare avanti le denunce di quanto stava avvenendo, per ottenere quello che considerano solo un primo risultato. "Segnaliamo in particolare un caso specifico riguardante una nostra collega in Brasile, vittima di abusi amministrativi da parte della professora in questione, che le hanno causato profondi disagi psicologici, economici e accademici. Ribadiamo che situazioni simili non dovrebbero verificarsi e che la Sapienza deve agire per garantire un ambiente sicuro per ogni soggettività che l’attraversa, ancora una volta dobbiamo ricordare l'importanza di luoghi del sapere transfemministi, condannando commenti volti ad umiliare e discriminare, soprattutto da parte del personale docente", scrivevano lo scorso luglio.

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