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Pronto a ridare patrocinio a Roma Pride se chiedono scusa su utero in affitto, dice Rocca a Fanpage

Deve chiedere scusa per la strumentalizzazione e la manipolazione, e immediatamente ridaremo il patrocinio. Ma non c’è spazio di mediazione per l’utero in affitto”, ha detto ai microfoni di Fanpage.it il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine di un evento.
A cura di Enrico Tata
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Se il portavoce della manifestazione, Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli, chiedesse scusa, la Regione Lazio sarebbe pronta a ridare il patrocinio al Roma Pride 2023. "Deve chiedere scusa per la strumentalizzazione e la manipolazione, e immediatamente ridaremo il patrocinio. Ma non c'è spazio di mediazione per l'utero in affitto", ha detto ai microfoni di Fanpage.it il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine di un evento.

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"Avevamo dato un'adesione convinta al gay pride. Ci sono ragazzi e ragazze che faticano a fare coming out (il presidente ha utilizzato il termine outing ndr.). Abbiamo una società che ha tanti passi avanti da fare, abbiamo Paesi in cui non c'è libertà di amare. E il primo pensiero di Colamarino è stato quello dell'utero in affitto. Domandassero a Colamarino se è quella la rappresentazione che vogliono dare dell'intera comunità o se è quella della libertà di essere, che è quella che io pensavo quando ho concesso il patrocinio", ha aggiunto ancora Rocca.

Per il presidente della Regione Lazio le dichiarazioni rilasciate ieri da Colamarino sono suonate come una "provocazione inaccettabile" proprio sulla questione dell'utero in affitto: "La corte Costituzionale l'ha definita una pratica che lede gravemente i diritti delle donne, quindi non lo dice Francesco Rocca, ma anche le più grandi organizzazioni dei diritti umani. Io non posso accostare la Regione Lazio a chi rivendica quella pratica in maniera così così netta e come primo pensiero, nel momento in cui abbiamo ancora la comunità Lgbtq+ che viene perseguitata in alcuni paesi. Dobbiamo fare passi in avanti per i diritti civili, ci sarebbe tantissimo da fare e questa è la prima dichiarazione che fa Colamarino. Se non è una provocazione questa e una strumentalizzazione e io non posso accettare che la regione Lazio venga strumentalizzata Non ho bisogno di pretesti, nella lettera di concessione del patrocinio c'era una richiesta espressa di evitare di offendere la libertà religiosa di ciascuno. Abbiamo la cassazione che ha definito la Gestazione per altri come ‘pratica degradante'", ha spiegato il presidente Rocca.

Nel comunicato contestato da Rocca, Colamarino aveva dichiarato: "Apprezziamo che la Regione abbia deciso di sottrarsi alla trappola dei pregiudizi ideologici, prendendo di fatto le distanze politiche da quanti in Parlamento in questi giorni vorrebbero rendere la nascita delle nostre figlie e dei nostri figli reato universale, perseguendo la gestazione per altri anche se realizzata all'estero. La Regione, come tutte le istituzioni, non rappresenta soltanto gli elettori della maggioranza politica che la governa ma rappresenta tutte e tutti, rappresenta anche noi. Il patrocinio naturalmente non è solo un atto formale ma comporta anche azioni concrete a sostegno della comunità Lgbtqia+ e non si limita al Pride ma speriamo duri tutto l'anno".

Il dietrofront di Rocca, ha sottolineato però l'opposizione, è arrivato dopo una nota diffusa dall'Associazione Pro Vita, che contestava la scelta iniziale del governatore di concedere il patrocinio all'evento: "Rocca e la sua amministrazione stanno così appoggiando tutte le pericolose istanze Lgbtqia+ sui quali Governo e centrodestra italiano si dichiarano contrari. Il patrocinio va immediatamente ritirato, per rispetto a tutti quegli elettori che hanno votato per Rocca e la sua amministrazione di centrodestra".

Il portavoce del Pride: "Non ci scusiamo"

"Chiaramente non ci sarà nessuna scusa rispetto alle affermazioni di Rocca da parte del Roma Pride. Nessuno ha manipolato nessuno. Abbiamo solo fatto una richiesta formale alla regione Lazio e loro hanno risposto con la concessione a titolo gratuito del patrocinio. Non c'è stata un'interlocuzione precedente. Forse probabilmente dovevano un po' capire e conoscere quali erano le nostre istanze – che poi sono le stesse da anni – prima di accordare il patrocinio", ha dichiarato all'agenzia Ansa il presidente del Mario Mieli, portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino.

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