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Prof indagato per istigazione al suicidio: avrebbe umiliato e insultato altri studenti

Il professore di Matematica e Fisica del liceo Rousseau di Roma indagato per maltrattamenti e istigazione al suicidio, dopo che uno studente si è tolto la vita a luglio 2019 per le continue umiliazioni che avrebbe subito dal docente, avrebbe insultato altri ragazzi. In particolare avrebbe umiliato una adolescente anche lei – come il 17enne – con un disturbo dell’apprendimento insultandola davanti la classe.
A cura di Redazione Roma
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Avrebbe insultato altri ragazzi: è quanto emerso dagli approfondimenti degli inquirenti nell'indagine scattata nei confronti di un professore di Matematica e Fisica del Liceo Rousseau di Roma accusato di maltrattamenti e istigazione al suicidio, dopo che un ragazzo di 17 anni l'11 luglio 2019 si è tolto la vita. Il docente, stando a quanto riportato dal quotidiano "La Repubblica", avrebbe rivolto degli insulti a un'altra studentessa anche lei – come il 17enne – affetta da un disturbo specifico dell'apprendimento.

L'ispezione dell'Ufficio Scolastico Regionale

La ragazza avrebbe raccontato quanto accaduto a casa scatenando l'ira del padre che sarebbe poi andato a scuola a chiedere spiegazioni al docente. L'episodio è stato riportato nei documenti elaborati dall'Ufficio Scolastico Regionale a seguito di un'ispezione avvenuta proprio nella scuola del municipio VIII a ottobre 2019. L'inchiesta era scattata dopo che, a settembre 2019, era stata depositata un'interrogazione parlamentare in cui si chiedeva di far luce sulla vicenda che aveva spinto il ragazzo di 17 anni a togliersi la vita. Dall'indagine, a cui però non è stato dato seguito, era emerso che fosse necessario avviare due procedimenti disciplinari: uno nei confronti del professore, che aveva avuto comportamenti "in contrasto con i principi che devono ispirare l'azione di un educatore" e l'altro nei confronti della preside che "pur sapendo non aveva fatto nulla". Stando a quanto emerso dall'inchiesta, la dirigente era stata avvisata sia dai genitori delle continue vessazioni del professore ai danni del ragazzo e avrebbe inoltre preso visione di una nota disciplinare in cui "c'erano espressioni svalutanti e lesive della dignità" dell'adolescente.

Il suicidio del 17enne

A luglio 2019 lo studente, a cui era stato diagnosticato un disturbo specifico dell'apprendimento, si era tolto la vita dopo aver subito umiliazioni da parte del professore di fronte ai suoi compagni di classe. Il docente lo insultava spesso paragonandolo a un bambino delle elementari. Sull'episodio nei giorni scorsi si è espressa anche la preside dell'istituto che, in un'intervista al quotidiano "Il Messaggero", avrebbe affermato di non avere gli strumenti per rimuovere il professore pur ritenendolo non idoneo. E proprio sull'ispezione, la dirigente ha affermato che: "L'ispettore archiviò il caso poiché ritenne che fossero stati adottati tutti i provvedimenti dalla scuola".

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