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Prof ex pornostar cacciato senza stipendio, il tribunale ha deciso: dovrà risarcirlo La Sapienza

Sarà La Sapienza di Roma a risarcire Ruggero Freddi, il dottorando ex pornostar gay cacciato via senza stipendio. Il Tar ha dato ragione alla docente che ha fatto ricorso. Ecco la risposta dell’università.
A cura di Alessia Rabbai
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Sarà l'università La Sapienza a pagare Ruggero Freddi, il ricercatore di Matematica ex attore porno gay cacciato senza stipendio dopo due mesi di lavoro senza contratto. A proporlo per la posizione di professore per la quale poi non è stato pagato è stata una docente della Facoltà di Ingegneria civile e industiale, che ha testimoniato a suo favore nel processo insieme ad un altro insegnante. La Sapienza aveva infatti attribuito a lei la responsabilità di pagare le spese legali.

Il tribunale del Riesame del Lazio al quale la docente si è rivolta le ha dato ragione e ora a risarcire il ricercatore sarà l'università stessa. La Sapienza infatti dopo aver mandato via Freddi l'aveva sospesa per due mesi senza stipendio. Secondo i giudici del Tar regionale invece i provvedimenti disciplinari nei suoi confronti sono arrivati in ritardo rispetto all'accaduto. Il Tribunale di Roma a gennaio scorso aveva dato ragione al ricercatore, condannando La Sapienza a pagargli 2.500 euro per arricchimento ingiustificato, 1.500 euro per responsabilità aggravata e circa 2.500 euro per le spese di lite.

Il contratto promesso non è arrivato e neanche i soldi

I fatti risalgono al 2019, quando la docente senza un bando e con i tempi stretti, ha proposto all'Ateneo di affidare a Freddi il corso di Analisi matematica 1 in sostituzione di un altro professore, con la promessa di un contratto prossimo. Un incarico che a settembre la professoressa ha annunciato alla direttrice del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale, Tiziana Catarci, al direttore del Dipartimento Sbai, Luigi Palumbo, e al presidente del Consiglio dell’Area Didattica del corso, Pierfrancesco Reverberi. L'accordo era il seguente: Freddi avrebbe lavorato come professore in quanto dottorato fino a novembre 2019 e che poi sarebbe stato contrattualizzato. A metà novembre però è arrivata una comunicazione scritta sarebbe stato sostituito nell'incarico da un altro professore.

"La rettrice non mi ha mai risposto"

Freddi allora ha chiesto spiegazioni: la rettrice Polimeni non mi ha mai risposto alle email né ha mai voluto incontrarmi, nonostante ne abbia fatto richiesta – spiega Ruggero Freddi a Fanpage.it – Trovo strano che la Sapienza ritenga responsabile una professoressa grazie alla quale ho potuto vincere il mio processo e che non sia lo stesso per la direttrice del Dipartimento Catarci". Il vero danno, continua Freddi è "lo spreco di soldi della Sapienza spesi per pagare gli avvocati e andare a processo per pagare soldi che mi spettavano. Per non parlare del danno d'immagine che una vicenda come questa può portare ad un'università che viene vista almeno in questa occasione, come un'università che non paga i propri docenti".

Le precisazioni della Sapienza

Fanpage.it in merito alla vicenda ha contattato anche l'università La Sapienza di Roma, che ha espresso alcune precisazioni: "La vicenda riguardante la docenza a contratto affidata al dott. Freddi è stata esaminata dal Giudice del Lavoro con sentenza passata in giudicato che l’Ateneo ha puntualmente eseguito, ponendo fine al contenzioso; il Tar del Lazio, con la recente sentenza richiamata nell’articolo, non ha in alcun modo affrontato il merito di tale vicenda, vertendo il giudizio amministrativo sul differente oggetto della responsabilità disciplinare dei soggetti coinvolti; l’Università, all’esito del giudizio innanzi al Giudice del Lavoro, ha, altresì, segnalato alla Corte dei Conti le condotte fonte di responsabilità amministrativa".

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