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Prof di ginnastica abusa di due studentesse a lezione, una è minorenne: rischia 2 anni e 10 mesi

Con la scusa di fare stretching avrebbe abusato di due allieve, una di 20 e l’altra di 13 anni. Per il prof di ginnastica è scattato il processo.
A cura di Beatrice Tominic
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"Vi aiuto a fare stretching", ma poi le molesta. È quanto accaduto a due ragazze, una studentessa universitaria di 20 anni e una studentessa delle medie, all'epoca undicenne, abusate dal loro professore di ginnastica. Dopo le accuse per l'uomo, insegnante di sostegno, specializzato in educazione fisica, si è aperto il processo: rischia due anni e 10 mesi di carcere.

Gli abusi sulla 20enne al centro sportivo

I due episodi sarebbero avvenuti in luoghi e in periodi diversi. Avrebbe approfittato della ventenne, studentessa universitaria, nel centro sportivo della Sapienza a Tor di Quinto, come spiega il Corriere della Sera. I fatti risalgono al 4 novembre del 2022. La ventenne si stava allenando quando ha iniziato la sua sessione di stretching. E l'allenatore si è proposto di aiutarla. È stato in quel momento che, con il pretesto di insegnarle come poter fare meglio, si sarebbe accostato dietro alla ragazza, premendole contro il suo corpo. Scioccata, la giovane è fuggita immediatamente e, poco dopo, ha presentato denuncia nei confronti dell'uomo che ha sempre negato quanto accaduto.

Gli abusi sulla minorenne a scuola

Per quanto riguarda la ragazzina minorenne, invece, le molestie sono avvenute a scuola, dove il coach insegnava educazione fisica. L'episodio è avvenuto sette mesi dopo il primo, nel giugno dello scorso anno, durante l'ora di ginnastica, poco prima di svolgere alcuni esercizi al quadro svedese. Anche in questo caso il suggerimento del docente alla ragazzina, all'epoca undicenne, è quello di fare un po' di stretching. Ma poi il copione è lo stesso: si avvicina alle spalle della ragazzina con la scusa di aiutarla, ma poi preme contro il suo corpo. Secondo quando ricostruito dall'accusa, l'avrebbe anche palpeggiata ovunque.

Una volta a casa, è stata la piccola a raccontare quanto accaduto piangendo alla madre, che ha sporto denuncia e che oggi è l'unica ad essersi costituita parte civile nel processo. È sempre la donna a raccontare, nel corso del processo: "Quando ho parlato con la dirigenza della scuola, la preside dell'epoca mi disse di sperare che mia figlia si fosse sbagliata".

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