Prof arrestato per violenza sessuale a Latina, uno studente: “Salvo perché l’ho bloccato sui social”
"Aveva provato ad avvicinarsi anche a me, ma sono riuscito a chiudere ogni conversazione prima che accadesse il peggio, bloccandolo sui social". Questo è il racconto di uno degli studenti del liceo di Latina in cui insegnava il professore di religione arrestato la scorsa settimana per violenza sessuale su un alunno minorenne. L'uomo, però, avrebbe cercato di abusare anche di altri tre ragazzi. Il docente, che comunicava con i ragazzi anche tramite social network oltre l'orario scolastico, si mostrava gentile all'inizio e poi sempre più insistente.
"Scriveva agli alunni in tono amichevole e gentile – ha raccontato a Fanpage.it uno degli studenti del liceo – Ha scritto anche a me. Mi ha detto che nell'ora di supplenza, quando ci eravamo visti per la prima volta, aveva scoperto un bravissimo ragazzo e che mi augurava il meglio". Poi, però, la situazione è velocemente precipitata.
Il racconto dello studente del liceo a Fanpage.it
Dopo l'approccio amichevole, il ragazzo ha detto di aver notato un atteggiamento sempre più strano e, talvolta, fuori luogo. "Improvvisamente ha iniziato a scrivermi cose sempre più spinte – ha spiegato – Ad un certo punto ha fatto degli apprezzamenti nei miei confronti, mi ha chiesto di inviargli una foto. Non mi sembrava un comportamento opportuno. E l'ho bloccato. Ma è successo molto prima che potessi ricevere le sue foto intime o frasi molto più esplicite". Azioni che, invece, avrebbe fatto con altri compagni di scuola del giovane.
"Da quel momento, però, ha smesso di salutarmi quando ci incrociavamo in corridoio. Forse ho smesso di essere una sua potenziale vittima in quel momento, mi sento fortunato".
L'arresto del docente
L'arresto è avvenuto la settimana scorsa, dopo le denunce da parte dei ragazzi che si sono accorti in breve tempo del comportamento del docente, un insegnante di religione di 49 anni. Soltanto dopo le indagini è poi emerso che l'uomo avrebbe approfittato del suo ruolo di docente avvicinando i suoi alunni e iniziando ad intrattenere conversazioni con loro sui social network sempre più spinte, fino ad arrivare a molestarli e ad abusare di loro.
L'appello degli studenti
Nel frattempo anche le organizzazioni studentesche si stanno mobilitando. "Piena solidarietà ai ragazzi molestati dal loro professore. Dopo il ‘bidello’ del Rossellini assolto, un’altra dimostrazione di quanto le scuole non siano dei posti sicuri per studenti e studentesse. Quando si inizierà a considerare la violenza un problema sistemico e non più dei casi isolati?", si chiedono dalla Rete degli Studenti Medi.