Processo per truffa prosegue per due anni, ma l’imputato è morto: in tribunale non lo sapeva nessuno
Tutto è iniziato al termine della relazione fra l'imputato, M.R., quarantacinquenne di Valmontone con diversi precedenti alle spalle e una sessantaduenne di Alatri. Accusato di truffa e circonvenzione di incapace nei confronti della donna, per l'uomo è scattato il processo. La famiglia della sessantaduenne si è costituita parte civile, a lui è stato affidato un legale d'ufficio che, però, cambiava ad ogni udienza. E mentre l'avvocato cambiava, il quarantacinquenne, residente in un convento di Valmontone, si era reso irreperibile. Così irreperibile che, due anni dopo, si è scoperto essere deceduto nel frattempo.
La relazione e la truffa alla compagna
I due si sono sconosciuti nel 2018, a bordo di un treno: dopo essersi scambiati i numeri di telefono, hanno iniziato a frequentarsi. Lei, con qualche problema psichiatrico, come spiegato da il Corriere della Sera, gli ha rivelato di vivere in condizioni economiche agiate. Lui, dopo un po', di essersi innamorato di lei. E l'ha convinta ad aprire un conto corrente bancario cointestato. È da quel momento che l'uomo ha iniziato a prelevare soldi, dalle somme più piccole a 16mila euro. Gli estratti conto sono arrivati, però, a casa della donna che viveva con la figlia: è stata proprio lei ad accorgersi della truffa e a sporgere denuncia nei confronti dell'uomo per truffa e circonvenzione d’incapace.
Il processo e la scoperta della morte dell'imputato
Il processo è proseguito, udienza dopo udienza, nel 2022 e nel 2023. Nel tribunale di Velletri, mentre si cercava di chiarire il ruolo dell'imputato, nessuno ha pensato di mettersi alla ricerca dell'uomo, neppure i suoi avvocati di ufficio, che cambiavano di volta in volta. Nel corso dell'udienza del 16 novembre, però, è stata la direttrice della banca di Valmontone, dove i due avevano aperto il conto cointestato, a rivelare di aver scoperto per caso della morte dell'uomo. Sono rimasti tutti a bocca aperta. Ma i carabinieri, chiamati ad accertare quanto rivelato, non hanno potuto fare altro che confermare il decesso dell'uomo, morto nel luglio del 2021. A quel punto il giudice è stato costretto a dichiarare estinto il reato, dopo due anni di udienze.