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Processo per la morte di Elena Aubry: rinviata al 14 marzo l’udienza preliminare

È stata rinviata al 14 marzo la data dell’udienza preliminare del processo per la morte della motociclista Elena Aubry, in programma stamattina.
A cura di Alessia Rabbai
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L'udienza preliminare del processo per la morte di Elena Aubry è stata rinviata al 14 marzo. In programma stamattina, lunedì 10 gennaio, avrebbe visto il giudice esprimersi in merito al rinvio a giudizio nei confronti degli otto imputati tra funzionari del Comune di Roma e ditte incaricate della manutenzione della strada. L'accusa avanzata dal pubblico ministero Laura Condemi è quella di omicidio stradale, per la scomparsa della motociclista ventiseienne caduta dalla sua Honda Hornet il 6 maggio del 2018 al chilometro 12 di via Ostiense.

I motociclisti hanno accompagnato la mamma di Elena Aubry in tribunale

Stamattina ad accompagnare e sostenere la mamma di Elena Aubry in tribunale sono stati gli amici motociclisti. Graziella Viviano dalla morte della figlia è impegnata in una battaglia per la sicurezza stradale, per chiedere alle istituzioni di prendere provvedimenti concreti, affinché morti come quelle di Elena "non si verifichino più". Eppure sono ancora tante le vittime della strada, specialmente tra chi viaggia su due ruote, in una città come Roma.

Graziella Viviano e i motociclisti davanti al tribunale
Graziella Viviano e i motociclisti davanti al tribunale

La mamma di Elena: "Processo di Elena per tutte le vittime della strada"

La mamma di Elena Aubry ha spiegato che il processo per la morte di sua figlia non servirà solo a lei, ma anche alle altre vittime della strada, per la sentenza che ne scaturirà e perché ad essere state chiamate sul banco degli imputati sono le istituzioni. "Non sono riuscita a dormire molto stanotte – ha scritto su Facebook dove la seguono tantissime persone – Tra poco comincia una giornata molto, molto faticosa ma importante e non solo per la nostra famiglia". Molti sono stati i messaggi di supporto, stima e affetto in vista dell'udienza, tra gli altri si legge quello di Patrizia: "Sono la mamma di un motociclista ‘vivo per miracolo', sto male al pensiero del dolore immenso che hai dentro e ti ammiro tanto per essere riuscita comunque a portare avanti con determinazione questa battaglia per la sicurezza!".

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