Primavalle, nuovo sopralluogo a casa del killer di Michelle: si cerca di far luce sul buco di 3 ore
È terminato l’ennesimo sopralluogo nell'appartamento del killer di Michelle Causo accusato di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. La polizia scientifica è tornata questa mattina sulla scena del crimine in via Dusmet, a Primavalle, alla ricerca di nuovi elementi per le indagini. Il 17enne – che ha abbandonato il corpo di Michelle in un carrello della spesa vicino ai cassonetti dell’immondizia in via Stefano Borgia dopo averla massacrata con 20 coltellate – non sarebbe infatti riuscito a pulire tutte le tracce di sangue lasciate nell’appartamento. Gli odierni accertamenti all’interno dell’abitazione sono volti a cercare indizi di prova, che possano aiutare gli inquirenti a far luce su quanto accaduto tra le 11.30 e le 14.30 di quel terribile mercoledì 28 giugno.
Da chiarire quanto accaduto tra Michelle e il killer in un buco di tre ore
Al momento, infatti, nelle ancora approssimative ricostruzioni resta un buco di tre ore, tra l’arrivo di Michelle nella casa di Primavalle e il momento in cuii primi testimoni hanno notato il suo assassino trascinare il sacco nero contenente il cadavere della giovane. Tra le opzioni al vaglio degli agenti impegnati in via Dusmet, quella che il ragazzo, dopo aver inferto le coltellate mortali, possa essere uscito dall’appartamento per cercare aiuto per disfarsi del corpo. Non è escluso che in quel drammatico momento Michelle fosse ancora viva.
Al vaglio lo smartphone del 17enne che ha ucciso Michelle
Le indagini continuano anche all’interno dei dispositivi dei due ragazzi: in particolare, si cerca di scoprire dall'esame del cellulare del killer se abbia chiesto aiuto o suggerimenti a qualcuno via chat. Si attendono i risultati delle analisi delle app di messaggistica e dei tabulati telefonici, elementi fondamentali per le operazioni di ricostruzione della dinamica dei fatti di quella giornata, che al momento presenta ancora troppi buchi neri. Intanto, sono cominciati questa mattina alle 11 i funerali di Michelle nella gremita chiesa Santa Maria della Presentazione.
Il movente dell’omicidio: cosa sappiamo finora
Se ormai non c’è più alcun dubbio sulla colpevolezza del 17enne, reo confesso dell'omicidio di Michelle Causo, la strada per arrivare al movente sembra ancora lunga. Secondo quanto dichiarato dal killer, la ragazza sarebbe stata uccisa a causa di un debito di qualche decina di euro, tra i 20 e i 30, ma questa tesi non sembra convincere gli inquirenti. Tra le piste tenute in considerazione, l’ipotesi che il ragazzo abbia reagito in maniera estremamente violenza di fronte a un rifiuto di Michelle in seguito a eventuali avances ricevute.
Questa è anche la versione alla quale credono i genitori della ragazza, che sin dal primo giorno hanno ipotizzato un tentativo di abuso che, di fronte all’opposizione della giovane, sarebbe finito in tragedia. Più recente è invece la testimonianza di un’amica della vittima, che in occasione della fiaccolata di due giorni fa ha accennato alla possibilità di un debito ben più grosso delle poche decine ipotizzate, che potrebbe addirittura sfiorare i 1500 euro.