Prima pietra Museo della Shoah, Campidoglio annuncia presenza Comunità ebraica: “Falso, non andremo”
Sta diventando un caso la posa della prima pietra per la realizzazione del Museo della Shoah di Roma. Nell'invito mandato dal Campidoglio per l'evento di domani compare tra gli interventi anche il nome della presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni. C'è però un problema: già la scorsa settimana la Comunità ebraica aveva dichiarato che non avrebbe partecipato alla posa della prima pietra, in aperta polemica con la scelta di Virginia Raggi di organizzare l'iniziativa in campagna elettorale. E secondo quanto apprende Adnkronos, la presidente Di Segni avrebbe già da giorni informato la sindaca che non sarebbe stata presente, sia con un messaggio al cellulare, sia con una missiva formale. Sembra che la Comunità ebraica abbia espresso disappunto per il fatto che il comune di Roma non abbia pensato di trovare un accordo tra le parti prima di organizzare la cerimonia. Che adesso rischia di diventare la spina nel fianco di questa amministrazione.
La Comunità ebraica: "No a mosse di campagna elettorale"
"La memoria è un valore imprescindibile che deve unire la città di Roma e non prestarsi a protagonismi elettorali. Per questa ragione non parteciperemo all'evento, come a qualsiasi altro evento pubblico di natura elettorale". Queste le parole della Comunità ebraica di Roma rilasciate subito dopo l'annuncio dell'iniziativa. Sul caso è intervenuto il senatore Maurizio Gasparri, commissario romano di Forza Italia, chiedendo di rinviare la posa della prima pietra. "La Comunità ebraica ha tutto il diritto di chiedere che un evento di questa rilevanza venga attuato fuori da contesti elettorali. Se Raggi non accoglierà questo invito si dimostrerà una volta di più una persona irresponsabile". Per adesso nessun passo indietro: l'evento, previsto per domani mattina alle 11 nell'area cantiere di via Alessandro Torlonia, si farà.