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Prestavano soldi agli ‘amici’ con tassi d’interesse al 350%: arrestata una coppia di strozzini

Pensavano di essere stati aiutati da amici, ma non era così: diverse persone finite nella rete di una coppia di strozzini, marito e moglie, si sono trovare a dover restituire prestiti di poche migliaia di euro con tassi d’interesse al 350%.
A cura di Natascia Grbic
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Il palazzo dove sono stati trovati i bossoli
Il palazzo dove sono stati trovati i bossoli

Una coppia di usurai romani, marito e moglie, è stata arrestata dai poliziotti del distretto Fidene Serpentara con l'accusa di concorso in usura ed estorsione. Secondo quanto emerso dalle indagini, i due prestavano soldi ad amici e conoscenti in difficoltà economiche facendoseli poi restituire con un tasso d'interesse del 350%. E così, piccoli prestiti di poche migliaia di euro, lievitavano fino a diventare cifre insostenibili per persone che già non riuscivano ad arrivare a fine mese. Le cose erano rese ancora più complicate dalle minacce che la coppia faceva: e così chi aveva un debito con loro pagava, timoroso che potessero fare del male alla sua famiglia.

Le indagini degli investigatori sono partite nel giugno scorso, quando in un palazzo a Val Melaina sono stati trovati cinque bossoli, di cui uno inesploso. Poche ore dopo, nella notte, l'auto dell'usuraia è stata data alle fiamme. Episodi che gli agenti hanno capito essere collegati: e così, dagli accertamenti effettuati, è emerso il giro di estorsione che la coppia aveva messo in atto, terrorizzando amici e conoscenti al fine di mettere da parte una piccola fortuna.

In un caso un loro amico aveva chiesto loro un prestito di 6mila euro: era però arrivato a doverne restituire 30mila sotto minacce di morte continue per lui e per la sua famiglia. Una volta estinto il debito però, l'incubo non era finito: la coppia di strozzini ha chiesto 15mila euro in più che l'uomo, terrorizzato, aveva acconsentito a dare. A un'altra vittima era stato detto che gli avrebbero preso la casa se non avesse pagato. I soldi, è emerso, dovevano essere dati sempre o in contanti o tramite una carta prepagata, in modo da non essere tracciabili.

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