Preso Leandro Bennato, boss del narcotraffico e rivale di Diabolik: ha sequestrato 4 persone
I carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno fermato Leandro Bennato, 44 anni, accusato di detenzione di 107 chili di cocaina, spaccio di droga e ben quattro sequestri. Non è un personaggio di poco conto nel panorama della criminalità organizzata della Capitale. Anzi, il suo nome compare nelle carte dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli, Diabolik, per il quale è stato accusato (accusa poi archiviata) di esserne uno dei mandanti.
Sequestrate e picchiate 4 persone da Leandro Bennato
Il suo fermo è arrivato al termine di un'indagine per una serie di sequestri avvenuti a Roma. Secondo gli inquirenti, Bennato era proprietario di circa 107 chili di cocaina che gli sarebbero stati sottratti. Avrebbe segregato Gualtiero Giombini (poi morto per polmonite) per giorni all'interno di una baracca, tenuto completamente nudo e al gelo dopo essere stato picchiato e liberato soltanto dopo aver avuto da quest'ultimo il nome del presunto responsabile del furto di droga. Cristian Isopo, accusato di aver sottratto la cocaina, è stato sequestrato a sua volta e tenuto all'interno della stessa baracca, legato a una sedia e picchiato a ripetizione fino a quando non ha restituito 77 chili della merce rubata. Poi Bennato ha sequestrato due donne con lo scopo di farsi restituire altri 7 chili di droga.
Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe stato il carabiniere Rosario Morabito, insieme a Cristiano Isopo, a organizzare il colpo in casa di Giombini, che custodiva la droga per conto di Bennato.
Leandro Bennato e l'omicidio Diabolik
Il nome di Bennato compare, come detto, nell'inchiesta sull'omicidio di Diabolik, ucciso con un colpo di pistola alla testa ad agosto del 2019 nel parco degli Acquedotti a Roma. Bennato è in qualche modo legato anche all'omicidio di Shehaj Selavdi, ucciso sulla spiaggia di Torvajanica. Per entrambi gli agguati l'esecutore materiale, secondo gli inquirenti, è Raul Esteban Calderon.
Secondo chi indaga l'omicidio si colloca all'interno di una guerra tra bande criminali che nasce proprio con l'omicidio Piscitelli, con i membri della banda dell'ex capo ultras che ritenevano responsabili della morte di Diabolik i fratelli Enrico e Leandro Bennato. La guerra tra gruppi rivali inizia il 7 agosto del 2019 con l'omicidio di Diabolik e pochi mesi dopo, il 14 novembre, qualcuno cerca di uccidere Leandro. La risposta a quel tentativo sarebbe proprio la morte di Shehaj Selavdi, membro del gruppo degli albanesi di Diabolik.
Raul Calderon è il braccio destro di Leandro Bennato. Enrico e Leandro sono i nipoti di Walter Domizi, detto ‘Gattino', un altro narcotrafficante che si è affermato come boss della droga a Primavalle, Ottavia e Casalotti. Bennato ha avuto contatti con Alessandro Fasciani, membro del clan di Ostia, e Vincenzo Senese, figlio di Michele o' pazz.