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“Presa a pugni di notte, la cocaina l’ha rovinato”: la moglie lo denuncia, 50enne a processo

Un uomo è finito a processo con l’accusa di aver maltrattato la moglie, umiliata e picchiata per nove anni. Ad aggravare la situazione, la forte dipendenza dell’uomo da alcol e cocaina.
A cura di Natascia Grbic
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Un uomo di cinquant'anni è finito a processo dopo che la moglie lo ha denunciato. A spingere la donna a bussare alle porte del commissariato Porta Pia, gli anni di soprusi e maltrattamenti cui era stata costretta. Una situazione aggravata dall'alcolismo e la tossicodipendenza dell'uomo, che lo hanno reso ancora più aggressivo nei confronti della moglie, che aveva conosciuto venticinque anni fa. Lei era costretta a lavorare nella sua società senza essere pagata, non poteva uscire senza che lui la controllasse, e doveva giustificare ogni suo minimo movimento. A questo si aggiungevano le botte e le umiliazioni, che aumentavano quando lui era pesantemente sotto l'effetto della cocaina.

"Passava tutte le notti con il mio cellulare in mano, installando app per geolocalizzarmi e per registrare, neanche fossi stata la moglie di Putin", ha raccontato in aula la 52enne, con le parole riportate da la Repubblica. "Nel 2014 c’è stato il primo evento che mi ha traumatizzato. Eravamo stati al compleanno di un’amica in Campania, ma lui aveva bevuto troppo e ha cominciato a spaccare di tutto dentro l’albergo. La reception ci ha chiamato in continuazione per chiederci di fare silenzio, perché c’erano state delle lamentele. E lì, per la prima volta, mi ha dato uno schiaffo”.

In un'occasione le aveva puntato un cacciavite alla gola, in un'altra le ha dato un pugno in un occhio, causandole un livido che le ha impedito di andare alla festa di diciotto anni della nipote. Forse proprio per via dello smodato consumo di cocaina, "diceva di vedere i mostri di notte, oppure mi svegliava dicendomi che aveva ventiquattrore ore di vita, o che era stata annunciata la sua morte, mandandomi messaggi vocali da fare ascoltare ai ragazzi per quando non ci sarebbe più stato".

Quando, nel 2022, ha picchiato non solo lei, ma anche un'amica che ha cercato di prendere le sue difese, ha deciso di denunciarlo. Al 52enne è stato applicato il braccialetto elettronico con divieto di avvicinamento. E ora è finito a processo con l'accusa di maltrattamenti.

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