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Prende una pasticca per dimagrire dopo il parto gemellare e rimane paralizzata: medico condannato

Manager voleva dimagrire dopo un parto gemellare ma rimane paralizzata e perde l’uso della parola. Sei anni dopo è stato condannato a un anno di carcere per il dietologo che nel 2014 prescrisse a una sua paziente per dimagrire pillole di fenilpropanolamina, farmaco psicoattivo della classe delle amfetamine.
A cura di Francesco Muccino
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È stato condannato a un anno di reclusione con l'accusa di lesioni personali gravissime Piero Simoni, medico di Roma che nel 2014 prescrisse a C.P., ex manager di Luiss Enlabs che si è costituita parte civile nel processo tramite l'avvocato Massimo Iona, pillole per dimagrire a base di fenilpropanolamina, farmaco psicoattivo della classe delle amfetamine e con proprietà anoressizzanti. Come riporta il Corriere della Sera, secondo la Procura la pillola poteva essere regolarmente prescritta, ma solo per scopi terapeutici e non per una dieta dimagrante a causa dei suoi principi. Invece, dopo aver ingerito una sola pasticca all'inizio della cura dimagrante la donna, che oggi ha 54 anni, viene colpita da un ictus fulminante nel giro di qualche minuto che la lascia semiparalizzata e affetta da apatia cerebrale.

La donna ha perso l'uso della parola

Il dramma della donna inizia alla fine dell'estate del 2014: dopo essere divenuta mamma di due gemelli l'ex manager ha difficoltà a perdere peso, e si rivolge dunque a Simoni per iniziare un percorso di dimagrimento. Il dietologo le prescrive allora la fenilpropanolamina, che tra gli effetti collaterali include il rischio di essere colpiti da ictus cerebrali. Iniziata la dieta e presa la prima pillola, la donna si sente male e viene ricoverata in ospedale, finendo in coma. Oltre ad aver perso la mobilità a causa della paralisi, la donna ha perso anche l'uso della parola rendendo necessario l'ausilio di un tablet per comunicare. Denunciato, il pm chiese il rinvio a giudizio per il medico, accusato di lesioni gravissime. Il processo ha inizio nel 2018: nel capo d'imputazione della Procura si legge che l'uomo ha prescritto alla paziente "per uso non terapeutico una preparazione galenica magistrale contenente fenilpropanolamina, sostanza stupefacente in quanto classificata quale precursore di droga". Ieri, infine, la condanna a un anno per Simoni.

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