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Precipita dal terrazzo e muore, il pr Francesco Vitale stava scappando dai suoi creditori

Il pr barese Francesco Vitale è morto dopo una caduta di 15 metri. Per gli investigatori, stava cercando di scappare dai suoi rapitori da un terrazzo all’altro.
A cura di Enrico Spaccini
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Francesco Vitale, detto "Ciccio", è precipitato dal terrazzo di un condominio di via Pescaglia nella zona della Magliana, a Roma, lo scorso mercoledì 22 febbraio. Diversi testimoni lo hanno visto cadere da un'altezza di 15 metri e morire prima dell'arrivo dei soccorsi.

Sulla sua morte stanno indagando per omicidio i carabinieri del reparto operativo della Capitale: l'ipotesi è che il pr di discoteche, con precedenti per droga, avesse dei debiti legato al consumo di stupefacenti e che questo possa aver portato a un rapimento-lampo. Vitale, quindi, non si sarebbe suicidato, ma sarebbe caduto cercando di fuggire da un balcone all'altro.

L'appuntamento con i creditori a Roma

Quello stesso giorno, alla Questura di Bari, il fratello Claudio aveva denunciato la sua scomparsa. Vitale viveva nel capoluogo pugliese con la compagna Martina e il loro piccolo figlio. Ad accompagnarlo a Roma in auto per un appuntamento sarebbe stata proprio la sua compagna. Tuttavia, Vitale è stato trovato senza documenti né cellulare, cosa che avrebbe potuto rivelare i suoi ultimi contatti.

Il pr era conosciuto negli ambienti della movida notturna in Puglia, ma anche in Campania e a Ibiza. Gli investigatori pensano che possa aver contratto dei debiti, forse per droga, con alcune persone. In particolare con un clan di pachistani a Bari e con qualcun altro a Roma. Sarebbero stati quest'ultimi che, probabilmente, quel giorno avevano preteso la restituzione del denaro. Per questo motivo lo avrebbero trattenuto in un palazzo vicino a quello da cui è poi caduto, aspettando che qualche parente pagasse un riscatto per riaverlo.

La caduta e i primi esami autoptici

La caduta si spiegherebbe con un tentativo disperato di fuga, saltando da un terrazzo all'altro. Non si esclude che qualcuno possa averlo spinto giù, anche se nessuno dei testimoni avrebbe visto un'altra persona diversa da Vitale.

Dai primi esami, non è emerso alcun segno rilevante di violenza, come coltellate o corpi d'arma da fuoco. L'autopsia potrebbe essere svolta all'Istituto di medicina legale del Verano già da domani, lunedì 27 febbraio. Nel frattempo, sono in corso accertamenti sulle bande di pusher della zona.

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