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Portata via l’auto a Myrta Merlino: “Era parcheggiata regolarmente sotto casa, denunciate gli abusi”

In una lettera inviata a Il Corriere della Sera, la giornalista Myrta Merlino ha raccontato un episodio spiacevole di cui è stata suo malgrado protagonista.
A cura di Natascia Grbic
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Le hanno portato via la macchina, parcheggiata regolarmente, per fare spazio a un set cinematografico. Con conseguente dispendio di soldi, tempo ed energie per andarla a recuperare, tutto a proprie spese ovviamente. Questo più o meno il succo di quanto capitato alla giornalista Myrta Merlino, che in una lettera a Il Corriere della Sera ha raccontato lo spiacevole episodio di cui è stata protagonista nei giorni scorsi.

La giornalista vive al centro di Roma, tra il Pantheon e il Parlamento, "Lo so, starete pensando ‘e ti lamenti pure!' – scrive Merlino nella lettera – Ma posso garantirvi che, tenendo lo sguardo sulla strada, è tutta una gincana tra trappole e problemi. Perché se è vero che la bellezza che ci circonda l’abbiamo ereditata dalla storia, è vero anche che la sciatteria invece è tutta demerito nostro".

"Voglio invece condividere con i lettori una piccola vicenda personale che è esemplare dello stato di incuria e disagio nella quale versa la straordinaria città che tanto amiamo. Venerdì sera tardi, dopo oltre 45 minuti di ricerca forsennata, riesco a parcheggiare l’auto di mio figlio (avendo da anni rinunciato alla mia per le difficoltà di cui sopra) nelle strisce blu riservate ai residenti perché possano parcheggiare tutti. Che sollievo, penso. Per una volta mi è andata bene".

Merlino specifica che per parcheggiare nella zona a traffico limitato, dove abita, deve pagare un permesso di accesso. "Ebbene, domenica e lunedì l’auto resta parcheggiata in piazza del Collegio Romano, correttamente posizionata all’interno delle apposite strisce blu. Martedì mattina, il mio compagno, che la cerca per prenderla e svolgere alcune commissioni, si trova dinanzi una inaspettata sorpresa: l’auto è stata rimossa, la piazza è completamente chiusa e transennata per le riprese di un set cinematografico. Roma caput mundi".

La lettera al Corsera prosegue: "Il cinema reclama i suoi scorci da sogno e a noi semplici cittadini, colpevoli di non aver vigilato quotidianamente se le strisce blu avessero d’improvviso cambiato colore, non resta che metterci in contatto con il numero verde (auguri!) per cercare di conoscere il nostro destino. In soldoni, tocca a nostre spese recuperarla al deposito, a decine di chilometri da casa, anche fuori dal Raccordo anulare, pagare l’ammenda, gestire la difficoltà e andare per tentativi. La cifra da pagare è salata: per lo stallo arriva a oltre 200€ (203 € nel nostro caso per un deposito in zona Corviale) alla quale si aggiunge una multa, nonché la logistica per il recupero, taxi compreso".

La lettera si conclude con un appello ai cittadini, invitandoli e denunciare le cose che non vanno nel quotidiano e gli episodi spiacevoli che capitano non per propria responsabilità. "Trasporti pubblici inadeguati, cantieri perennemente aperti, buche assassine, eventi gestiti a danno di chi lavora in città, assenza di regole e di indicazioni. Siamo la Capitale, la città più ambita, la meta e il sogno di tutto il mondo. Eppure, scontiamo la sorte di tanta meraviglia per la sola colpa di viverci dentro. Ognuno ha la sua pena. Questa volta è toccata a me. Ma questa volta non sto zitta. Fatelo anche voi".

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