Porcellino, Prosciutto, Patatino e gli altri: 160 anni al clan Di Silvio di Latina

Sono stati condannati in totale a 161 anni di carcere i diciannove membri del clan Di Silvio arrestati il 26 ottobre 2021 nell'ambito dell'operazione ‘Scarface'. Gli imputati hanno scelto il rito abbreviato, e potuto usufruire dello sconto di un terzo della pena.
Le condanne dei principali imputati
A ricevere la condanna più pesante è stato Carmine ‘Porcellino' Di Silvio, che ha ricevuto una pena di vent'anni di reclusione. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a sedici anni e diciotto mesi. A diciannove anni di carcere è stato condannato Antonio ‘Patatino' Di Silvio, così come Ferdinando ‘Prosciutto' Di Silvio, condannato alla stessa pena. Fabio Di Stefano, conosciuto come ‘Il Siciliano', è stato condannato a diciannove anni, mentre Costantino ‘Costanzo' Di Silvio a quattordici anni. Sette anni e quattro mesi a Costantino di Silvio detto Cazzariello e sei anni per Manuel Agresti, Alessandro Zof e Anna Gina Di Silvio.
Le accuse per il clan Di Silvio
Le accuse sono, a vario titolo, associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona, spaccio di droga, furto, detenzione e porto abusivo di armi, tutti aggravati dal metodo mafioso e da finalità di agevolazione mafiosa.
Quattro anni a Simone Di Marcantonio
Tra le trentatré persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta Scarface c'è anche Simone Di Marcantonio, per il quale la procura aveva chiesto sei anni di reclusione. Marcantonio, condannato stamattina a quattro anni di carcere, è un imprenditore pontino vicino a Claudio Durigon di cui Fanpage.it si è occupato nell'inchiesta Follow the Money. Marcantonio era stato nominato dirigente sindacale per le partite Iva nel Lazio: ha partecipato a molte iniziative della Lega, e sarebbe stato decisivo per l'apporto di voti al partito del Carroccio.