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Ponza, sequestrata la “grotta dei morti”: era un’immensa discarica abusiva

Una grotta sull’isola di Ponza, in provincia di Latina, è stata adibita a discarica abusiva. L’area era utilizzata per il deposito di decine di scafi abbandonati.
A cura di Rosario Federico
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Una grotta utilizzata come discarica abusiva sull'isola di Ponza
Una grotta utilizzata come discarica abusiva sull'isola di Ponza

Una grotta di 300 metri quadri sull'isola di Ponza, in provincia di Latina, è diventata una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi tra relitti di barche e di natanti in legno, battelli, pneumatici per un totale di 100 metri cubi e in contemporanea un'officina per la loro manutenzione e riparazioni non autorizzate.

Questa è stata la scoperta delle Fiamme Gialle che hanno provveduto al sequestro preventivo della grotta e hanno denunciato tre persone alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino con l'accusa di reato di occupazione abusiva e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

Grotta inaccessibile per rischio crollo

L'intervento della Guardia di Finanza nella grotta sull'isola di Ponza
L'intervento della Guardia di Finanza nella grotta sull'isola di Ponza

L'ingresso alla grotta ipogea di 300 metri quadrati è vietato dal Comune di Ponza per rischio frana, dal mese di giugno del 2023. A chiudere la grotta, è stato il sindaco con un'ordinanza dopo un sopralluogo dei funzionari del servizio Lavori Pubblici e la presa di provvedimenti a tutela della sicurezza. La "Grotta dei morti", così è chiamata la cavità della spiaggia di Frontone, fra la baia del Fortino e quella di Santa Maria sull'isola di Ponza. All'entrata della grotta inoltre sono state disposte la segnaletica e le transenne per non consentire l'accesso alla grotta.

I problemi sull'isola di Ponza

Situazione difficile a Ponza dove si stima che sia vietato accedere alla maggior parte delle spiagge. Chiaia di Luna, ad esempio, è inaccessibile da ben 23 anni. La chiusura della spiaggia è avvenuta nel 2001, quando il 19 settembre una turista di 26 anni, Alessandra Pioli, ha perso la vita a causa di un cedimento della falesia. Dall'incidente si sono registrate almeno altre due franse: una il 4 giugno 2015 e l'altra il 28 luglio 2018, la zona è tuttora valutata come rischiosa.

Inoltre, i collegamenti con la terraferma sono sempre troppo pochi, così come i servizi per muoversi sull'isola. Durante la stagione estiva c'è spesso forte traffico e pochi turisti, con attività commerciali che spesso risultano chiuse.

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