video suggerito
video suggerito

Ponte Settimia Spizzichino: dedicato all’unica sopravvissuta al rastrellamento del ghetto di Roma

Il Ponte Settimia Spizzichino, che collega Ostiense alla Garbatella a Roma, è dedicato all’unica sopravvissuta al rastrellamento del Ghetto del 16 ottobre del 1943. In 1022 sono stati deportati verso il campo di sterminio polacco di Auschwitz-Birkenau. Riescono a tornare 16 uomini. L’unica donna è Settimia Spizzichino.
A cura di Enrico Tata
349 CONDIVISIONI
Immagine

All'alba del 16 ottobre del 1943 comincia il rastrellamento del Ghetto di Roma. Vengono arrestate e prelevate dalle loro abitazioni 1259 persone e nello specifico 207 bambini, 689 donne e 363 uomini. I nazisti danno alle famiglie ebree un biglietto: dicono loro di prepararsi per un viaggio con viveri per una settimana, carta d'identità, bicchieri, denaro e gioielli. Gli ebrei vengono trasferiti presso il Collegio Militare in via della Lungara a Trastevere e il 19 ottobre partono dalla stazione Tiburtina. La destinazione dei 1022 (oltre 200 vengono rilasciati poiché non ebrei) è il campo di sterminio polacco di Auschwitz-Birkenau. Riescono a tornare 16 uomini. L'unica donna è Settimia Spizzichino.

“ <em>Io della mia vita voglio ricordare tutto, anche quella terribile esperienza che si chiama Auschwitz&#8230; Per questo, credo, sono tornata: per raccontare.&nbsp;</em> Settimia Spizzichino ”

Racconta così, in un libro del professore Alessandro Portelli:

Mia sorella, quando è entrata al campo ha detto: “qua ci ammazzano tutti, qua nessuno si salva”. “Stai zitta, le dicevo, stai zitta, io mi salvo, io devo ritornare”. Dice, “ma non vedi dove stiamo , non vedi gli scheletri”. Vedevo tutto, non distinguevamo uomini e donne, s’era persa la figura umana. E lei s’è demoralizzata, non gliel’ha fatta (Settimia Spizzichino, in Portelli, op. cit., p. 138).

Questo, invece il racconto del suo ritorno a Roma, riportato nel libro  di Andrea Riccardi L'inverno più lungo:

La gente si affacciava alla finestra, una sorella di mia madre riconobbe la voce, scese e mi si precipitò incontro. Per un attimo credetti di vedere la mamma…Erano le tre del pomeriggio dell’11 settembre 1945 quando finalmente rientrai a casa mia. Poco dopo l’appartamento era pieno di gente che veniva a darmi il bentornata. Molti venivano ad informarsi di parenti ed amici. Purtroppo non avevo buone notizie per nessuno “Non so! Li ho persi di vista –dicevo- Molti di loro hanno perso la memoria, vedrete che preso o tardi torneranno”. Ma io ero stata una delle ultime persone a tornare; dopo di me tornarono solo altre tre-quattro persone

Il ponte dedicato a Settimia Spizzichino

Settimia Spizzichino è morta il 3 luglio del 2000. A Roma le sono stati intitolati un istituto comprensivo e il ponte tra via Ostiense e circonvallazione Ostiense. Il ponte è stato inaugurato nel 2011 e un anno dopo è stato dedicato a Settimia Spizzichino. Sindaco era Gianni Alemanno: "Intitolare questo ponte a Settimia Spizzichino è una scommessa tra memoria e futuro perché rappresenta un'anima di questa città in un quartiere che guarda al futuro. Il vero volto di roma non è quello dell'estremismo e dell'antisemitismo, ma è quello dei viaggi della memoria, della notte della cabbalà e dei voti all'unanimità del consiglio per questa intitolazione. La vera Roma è quella che rifiuta l'orrore dell'antisemitismo e del razzismo. Noi dobbiamo far sentire la vera voce di roma, che sa isolare nostalgici e chi fa il gesto demente di chiamarsi fascista. Ora vogliamo intitolare qualcosa di importante anche a Shlomo Venezia". Queste le sue parole nel giorno dell'intitolazione. La decisione dell'intitolazione è stata presa dalla giunta capitolina su proposta della giunta dell'VIII Municipio di Roma.

349 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views