Politici e vip alla camera ardente di Lina Wertmüller: “Addio a una donna avanti nel tempo”
La camera ardente di Lina Wertmüller è stata allestita oggi in Campidoglio. Decine di persone sono andate a trovarla per dare l'ultimo saluto alla regista e anarchica, autrice di film come "I Basilischi" e "Mimì Metallurgico". A dirle addio con affetto, stima e commozione personaggi appartenenti al mondo della politica e dello spettacolo, che l'hanno definita "una donna avanti nel tempo". Una donna emancipata Wertmüller, un esempio per tutte, che ha combattuto contro gli stereotipi di genere del suo tempo. Un aneddoto la ricorda mentre conferitole l'Oscar riferendosi al prestigioso riconoscimento ha detto: "Definirlo così, al maschile, è discriminante per le donne, vorrei che si chiamasse Anna".
Il ricordo di famigliari e amici di Lina Wertmüller
"Mia madre era una donna dal grande carattere ma soprattutto capace di un grande amore a tutti" ha detto a Fanpage.it Maria Zulima, stretta nell'abbraccio dei suoi cari, che oggi si sono raccolti al Campidoglio. "Se ne va una persona che come tutti quei geni importanti ha che ci sono stati, ha tentato di rendere migliore la vita di tutti noi, come a rappresentare una guida per la comunità" ha commentato l'attore Massimo Wertmüller. Anche l'attrice Giuliana De Sio la ricorda con grande stima: "Lina è stata l'ultima rappresentante di un modo di fare e di pensare, di far bene le cose come unica linea di resistenza – spiega – la ricordo con il titolo di un suo libro che si chiama ‘Me ne vado come un commensale sazio', mi piace pensare che lei saluti la vita allo stesso modo".
Lina Wertmuller amava Roma e aveva un attico sopra Piazza del Popolo
La baronessa Arcangela Felice Assunta von Elgg Spanol von Brauelich, Lina Wertmüller, amava Roma e viveva in un attico con affaccio mozzafiato sopra Piazza del Popolo. "Quattro piani riempiti di libri, mobili, televisori ultrapiatti. Il tutto moltiplicato da decine di riflessi" così l'ha descritta la giornalista Laura Laurenzi su La Repubblica. Nella sua autobiografia ‘Tutto a posto e niente in ordine. Vita di una regista di buonumore' racconta i motivi che l'hanno spinta ad acquistarlo: "Dalla nostra terrazza il punto di vista è speciale, privilegiato".
Di Alessia Rabbai e Daniele Napolitano