Giubileo, smart working per i dipendenti privati: la proposta di Silvestri (M5S) per salvare Roma dal traffico
Espandere lo smart working per evitare la paralisi del traffico a Roma nell'anno del Giubileo. Per questo il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento, a prima firma del capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri, per incentivare il lavoro agile nelle aziende private. "Il governo Meloni deve fare la sua parte e auspico quindi che la maggioranza esprima un parere positivo al nostro provvedimento", ha spiegato Silvestri a Fanpage.it.
Il sindaco Gualtieri ha già concesso almeno due giorni di smart working a settimana ai dipendenti capitolini e ha siglato accordi con i sindacati e con le organizzazioni datoriali per aumentare lo smart working. Perché secondo voi non basta?
Apprezzo le iniziative del sindaco Gualtieri, ma non esistono soltanto i dipendenti del Comune di Roma ma anche quelli delle aziende private. E in questa direzione sta andando il Movimento 5 Stelle, cioè nel dare un contributo a quelle aziende per aumentare lo smart working. Questo potrebbe aiutare a decongestionare il traffico nell'anno del Giubileo. La mia proposta riguarda non solo la città di Roma, ma anche la Città Metropolitana e, in generale, la vita di tantissime persone. Quello di Gualtieri è un primo passo che certamente va nella giusta direzione, ma occorre fare uno sforzo in più. Stiamo parlando, infatti, di una città che si appresta ad accogliere ben 30 milioni di pellegrini ed è tuttora piena di cantieri.
Secondo lei Roma rischia la paralisi del traffico nell'anno del Giubileo senza un provvedimento forte sullo smart working?
Contesto il tempo verbale della domanda: Roma è già paralizzata in molte zone. Tanti cittadini mi scrivono che tra andata e ritorno dal lavoro trascorrono oltre 4 ore in macchina, la via del Mare è paralizzata e anche il Lungotevere. Se deve essere il Giubileo della Misericordia, che lo sia per tutti. Altrimenti rischia invece di essere per molti un incubo. E quindi mi auguro che ci sia uno sforzo da parte del Paese, del Comune, del Governo e delle aziende e che ci sia collaborazione per fare in modo che questa città non paghi a caro prezzo, oltre alla gentrificazione e al fenomeno dell'over tourism, le conseguenze di un evento gigantesco come quello del Giubileo in termini di paralisi dei trasporti della città. Noi cittadini non ce lo meritiamo.
Da parte delle aziende c'è un po' di ritrosia a concedere lo smart working secondo lei?
Molte aziende stanno facendo a mio avviso addirittura dei passi indietro rispetto a quando questo strumento è stato introdotto. Non hanno colto l'importanza di valorizzare questa modalità di lavoro. Detto questo, ci tengo a precisare una cosa: questo emendamento è pensato per chi lo smart working non lo può chiedere. Il nostro obiettivo è cercare di decongestionare il più possibile il traffico nella Capitale. Perché ci sono cittadini che si alzano presto la mattina, partono dalle periferie e devono alzare le serrande al centro di Roma per aprire un negozio, e quelle persone non possono aderire allo smart working. Questo emendamento è pensato proprio per loro. Il Governo deve fare uno sforzo e invece nella prima versione della legge di bilancio non c'è nulla su questo tema. Per questo motivo abbiamo presentato un emendamento. Mi batterò in ogni sede, perché questo provvedimento riguarda la vita di 3 milioni di persone.
Abbiamo parlato delle aziende private che forse mostrano ancora un po' di timidezza. E da parte della politica, invece? Vi aspettate aperture su questo tema?
La logica del mio emendamento nasce proprio da questa domanda. E cioè dalla timidezza delle aziende e proprio per questo abbiamo previsto un incentivo. Già il governo Draghi aveva fatto un passo indietro rispetto allo sforzo gigantesco che aveva fatto il Movimento 5 Stelle per cercare di strutturare questa nuova cultura del lavoro, del tempo delle persone e soprattutto della produttività. Purtroppo la banalizzazione e la semplificazione la fanno da padrone in questo Paese, che continua a non evolvere. In questo scenario la politica, soprattutto nell'asse conservatore che attualmente governa il Paese, è uno dei soggetti più importanti di questa inversione di tendenza, che fa male a tutti.
In vista del Giubileo il sindaco e commissario Gualtieri sta facendo tutto il possibile? Roma è pronta a suo avviso?
Non metto in dubbio l'impegno di Gualtieri e di tutta la giunta. Sono sicuro che stanno facendo il massimo, ma il punto non è quantificare il loro sforzo, ma i loro risultati. Passeggiando per per le vie della città non si ha l'impressione che a breve inizierà il Giubileo. Se passeggiamo per piazza Risorgimento, per esempio, tutto possiamo pensare tranne che tra un meno di un mese sia prevista l'apertura della Porta Santa. Un'inaugurazione con una Roma ancora incerottata e piena di cantieri sicuramente non farebbe bene all'immagine della città.