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Pini tagliati sul piazzale del Pincio, protestano le associazioni: “Alberi non erano da abbattere”

Tagliati 15 alberi sul piazzale del Pincio tra cui 6 pini colossali. Pronta la reazione di comitati ed associazioni che da anni tutelano l’esposizione arborea.
A cura di Rosario Federico
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Abbattuti quindici pini a Villa Borghese sul piazzale del Pincio per ragioni di sicurezza e tutela del verde. L'intervento ha scatenato le reazioni di comitati ed associazioni che, da diversi anni, sono in prima linea per constatare l'efficacia del regolamento cittadino sulle aree verdi. Non saranno solo questi però gli unici tagli di alberi nei prossimi giorni.

L'azione delle motoseghe è stata prescritta al comune di Roma dall'agronomo incaricato di monitorare insieme al personale del Servizio Giardini la situazione del verde nella Capitale: "Anche quest'anno abbiamo provveduto alla consueta potatura e con essa alla verifica speditiva di circa 1000 alberi. Da queste verifiche è emersa la necessità di abbatterne 70 e, per la sicurezza di tutti, stiamo procedendo in questi giorni".

La protesta delle associazioni

"I pini erano stati curati, possibile fossero tutti da abbattere? Ciascuno di quegli alberi era un vero monumento. Un intervento drastico, con abbattimenti nemmeno scaglionati nel tempo per evitare l'improvvisa modifica del paesaggio e lasciando dubbi sulla necessità di un intervento così devastante". Queste invece le parole pubblicate sui profili social da Italia Nostra, l'Associazione Nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione.

Anche "Gli amici di Villa Borghese" protestano contro l'abbattimento di alberi storici al Pincio in un loro post su Facebook: "Dal Parco dei Daini alle Fontane oscure, da Viale dei Pupazzi e fino al Galoppatoio, tratti di "obitorio vegetale" all'aria aperta. Per molte decine di questi alberi, potrebbe configurarsi un danno erariale. Nessuno ha vigilato?", scrivono.

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