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Pietro Tidei e i video hot in Comune: pc e telefoni sequestrati a poliziotta e carabiniere

Sulla vicenda di revange porn di cui vittima è il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei la Procura ha disposto il sequestro dei dispositivi elettronici di una poliziotta sorella dell’indagato e di un carabiniere.
A cura di Alessia Rabbai
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Una poliziotta in pensione e un carabiniere in servizio nel territorio di Santa Marinella sono sospettati di aver contribuito alla diffusione dei video hot del sindaco Pietro Tidei, mentre fa sesso con due donne negli uffici del Comune. Continuano ad emergere dettagli su quello che è un caso di revange porn, ossia la diffusione di materiale multimediale potenzialmente compromettente per chi viene immortalato come forma di vendetta, in questo caso "politica". Tidei, settantasette anni ed esponente del centrosinistra, aveva infatti denunciato nel 2022 un giro di corruzione che vede interessati imprenditori locali.

Sul video hot di Tidei indagato il consigliere Roberto Angeletti

Sulla diffusione dei video hot del sindaco di Santa Marinella, lo ricordiamo, al momento c'è un solo nome iscritto nel registro degli indagati, quello del rivale di Tidei, il consigliere comunale Roberto Angeletti. Ma il sospetto degli investigatori è che a contribuire alla loro diffusione siano stati appunto anche una poliziotta e un carabiniere. Per questo la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha disposto nei confronti di lei la perquisizione e il sequestro dei dispositivi elettronici, scoprendo che alcuni sono di un militare, un maresciallo del posto.

Il video di Tidei che fa sesso in Comune doveva essere stralciato

Il video in cui Tidei viene immortalato mentre fa sesso con la donna in Comune faceva parte delle intercettazioni ambientali disposte dalla Procura nell'ambito di un'inchiesta per corruzione nei confronti di alcuni ristoratori del litorale, che Tidei aveva denunciato per un giro di corruzione. Angeletti era entrato in possesso del video attraverso il suo avvocato in quanto aveva come da diritto preso atto del materiale sulle intercettazioni ambientali. Ma quella parte che nulla ha a che fare con l'inchiesta doveva essere stralciata, distrutta o comunque, archiviata e in nessun caso diffusa.

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