Pietro Orlandi sulla commissione d’inchiesta per Emanuela e Mirella Gregori: “Ecco cosa mi aspetto”
La commissione bicamerale d'inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, scomparse a un mese di distanza l'una dall'altra quaranta anni fa si farà. Questo è quanto approvato dopo la discussione in Senato di giovedì scorso. "Ogni tanto una buona notizia": così Giovanni Floris nella trasmissione Di Martedì ha accolto Pietro Orlandi nella serata di ieri.
"Ho sempre avuto fiducia in questa commissione, sono passati sì 8 mesi dal voto unanime alla Camera, ci sono stati tantissimi problemi perché c'è chi ha cercato di frenare questa commissione – spiega nel programma in onda su La Sette – Ma io devo essere onesto: ho sentito la vicinanza delle istituzioni anche questa volta. Perché il voto, fatta eccezione per un paio di senatori, è stato unanime", ricorda, probabilmente facendo riferimento all'astensione, fra gli altri, del senatore Casini.
"Deve essere ancora costituita, ma spero che parta il prima possibile", rivela Pietro Orlandi. Prima che le attività possano partire, come aveva già spiegato a Fanpage.it il primo firmatario della proposta Roberto Morassut, occorrerà aspettare qualche settimana per la composizione della commissione, della presidenza e la presentazione del programma di lavoro.
"Poi dovrà approfondire tutte le situazioni poco chiare che ci sono state negli ultimi 40 anni, a partire dai rapporti fra Stato italiano e Stato Vaticano. Se consideriamo che già due mesi dopo la scomparsa di Emanuela ci fu un invito fra la Presidenza del Consiglio e lo Stato Vaticano su questo rapimento, aprendo una falla che difficilmente si potrà chiudere. Questo fa capire che già due mesi dopo si sapeva cosa potesse esserci dietro questa storia", spiega.
"Non solo, molti sono gli interrogativi rimasti ancora senza risposta. "Occorre capire il ruolo dei servizi segreti – annuncia poi Orlandi – Sono scomparsi dei faldoni del Sismi che ha seguito questa storia nei rapporti con i servizi segreti stranieri, dalla Stasi al Gru, i servizi sovietici addirittura. Sono situazioni poco chiare che non sono mai approfondite".