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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Pietro Orlandi: “Sequestrate le foto di Emanuela fuori dalla basilica di Santa Maria Maggiore”

Secondo il racconto di Pietro Orlandi, ad alcune persone sarebbe stato impedito di accedere alla Basilica di Santa Maria Maggiore con la foto di Emauela Orlandi all’interno del loro zaino.
A cura di Simona Berterame
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Dopo l'ultimo sit in dedicato alla sorella scomparsa più di 40 anni fa, Pietro Orlandi torna sui social per denunciare un fatto che sarebbe avvenuto proprio il giorno seguente alla manifestazione. Secondo il fratello della giovane cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno del 1983, alcuni partecipanti alla manifestazione il giorno seguente si sarebbero recati a visitare la basilica di Santa Maria Maggiore. Ma durante i controlli di routine, negli zaini gli addetti alla sicurezza avrebbero trovato alcune foto di Emanuela utilizzate il giorno precedente durante il sit-in. A quel punto gli sarebbe stato impedito di accedere con queste fotografie, che sarebbero state invece trattenute all'esterno della basilica e poi riconsegnate al termine della visita.

Una situazione paradossale denunciata da Pietro Orlandi in un lungo post su Facebook: "Sabato delle persone sono venute a Roma con delle foto di Emanuela per partecipare al sit-in e dare, come nei precedenti incontri, la loro solidarietà. La mattina seguente prima di ripartire decidono di visitare la basilica di Santa Maria Maggiore, avevano lo zainetto con all’interno le foto utilizzate al sit-in. Come è ormai prassi, in questo periodo, vengono ispezionate le borse di chi vuole accedere alla Basilica. Aprono e non trovano pistole, bombe a mano o coltelli, ma peggio, trovano le foto di Emanuela, che immediatamente vengono sequestrate e tenute fuori dalla basilica, solo in questo modo fu permesso alle persone di entrare, è assurdo ma Emanuela o meglio la foto di Emanuela, è dovuta restare fuori, è rimasta sequestrata fuori dalla Basilica. All’uscita le foto sono state restituite alle proprietarie, ma sono state fatte accompagnare ad una uscita secondaria. Siamo arrivati a questo punto, povera Emanuela, non c’è fine alla vergogna, penso che qualcuno dovrà scusarsi. Al sit-in c’era uno striscione con scritto "Chi ha paura di Emanuela?". Credo siano in tanti". 

Al momento non c'è stata ancora nessuna replica da parte della basilica di Santa Maria Maggiore o del Vaticano.

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