Pietro Orlandi sarà ascoltato in Vaticano sul caso Emanuela Orlandi: “È la prima volta che ci chiamano”
Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela Orlandi, vedrà il Promotore di Giustizia vaticano Alessandro Diddi. L’incontro avverrà subito dopo Pasqua, stando a quanto si apprende. "E la prima volta che veniamo convocati", ha dichiarato l'avvocato Laura Sgrò, che da anni assiste la famiglia Orlandi.
Verranno esaminate le chat che risalgono ai primi anni del pontificato di papa Francesco e saranno portati all'attenzione del Vaticano i documenti in cui si parla della presunta permanenza di Emanuela in Inghilterra. "È una documentazione che va analizzata, anche per capire se è attendibile", ha detto Sgro.
"Quando dico che credo alla pista di Londra dico sul serio, tanti elementi portano a capire che sia stata lì. C'è stato un ricatto tra due gruppi di persone, con Emanuela messa in una situazione per un ricatto più forte. Nella scorsa puntata abbiamo parlato della pedofilia nel Vaticano: qualcuno ha commesso qualcosa e usato quella situazione per fare un ricatto enorme", ha dichiarato Orlandi nel corso della trasmissione Di Martedì condotta da Giovanni Floris su La7.
La settimana scorsa, sempre ai microfoni de La7, aveva chiarito: "Ho motivo di credere che Emanuela sia passata per Londra. Sono entrato in possesso di documenti in cui ci sono riscontri che mi dicono che quanto c’è scritto in quei fogli è vero. Alcune persone, in contatto con personalità della Chiesa Anglicana, mi hanno detto delle cose in relazione alla presenza di Emanuela a Londra. Ci sono delle relazioni tra personaggi di alto livello del Vaticano e le istituzioni inglesi".
Uno dei documenti in possesso di Orlandi è uno scambio di lettere tra il cardinale Poletti e un alto rappresentante della chiesa inglese in cui si parla di Emanuela: "La cosa strana è che l’arcivescovo di Canterbury nel ’93 manda questa lettera al cardinal Poletti indirizzata a Chapman Road, quella via che poi è indicata nei famosi cinque fogli. In quella lettera in particolare è l’arcivescovo che scrive a Poletti, dice ‘ho saputo che lei in questo momento sta a Londra quindi spesso ci siamo scritti e riguardo la questione di Emanuela Orlandi forse è il caso che ci incontriamo direttamente’, in inglese è scritta la lettera naturalmente”.
I ‘cinque fogli' a cui fa riferimento Orlandi sono quelli pubblicati nel 2017 dall'allora giornalista di Repubblica Emiliano Fittipaldi. Si trattava di una lettera datata marzo 1998 e inviata dal cardinale Lorenzo Antonetti, allora capo dell'Apsa (l'Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica), ai monsignori Giovanni Battista Re e Jean-Louis Tauran. "Resoconto sommario delle spese sostenute dallo stato città del vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi (Roma 14 gennaio 1968)", era il titolo della lettera. Nel testo si faceva riferimento a spese di vitto e alloggio per la permanenza a ‘Chapman Road', la stessa via della nuova lettera svelata da Pietro Orlandi. Il Vaticano definì "falsa e ridicola" quella missiva pubblicata da Fittipaldi.
Quanto alle chat sul presunto dossier in Vaticano, Orlandi ha spiegato: "Ci sono chat tra persone vicine a Papa Francesco, con telefoni riservati della Santa Sede, che parlano di Emanuela".