Pietro Orlandi al vice comandante della gendarmeria: “È il tipico servitore del Vaticano”
All'indomani delle dichiarazioni di Costanzo Alessandrini, il vice comandante della gendarmeria vaticana, è arrivato il commento di Pietro Orlandi, affidato ai social. "Lui è il tipico servitore del Vaticano che non tradirebbe mai i suoi superiori, coprirebbe qualunque cosa. Grande delusione e, soprattutto, grande ipocrisia – ha scritto dopo aver appreso quanto dichiarato dal comandante davanti alla commissione bicamerale d'inchiesta – Che tristezza dopo 41 ancora questo atteggiamento di chiusura ed esclusivamente difensivo in una direzione. La dignità, questa sconosciuta".
Le dichiarazioni di Alessandrini sul caso Orlandi
Dai cinque fogli con i resoconti delle spese che per primi hanno portato alla pista di Londra, considerati da Alessandrini carta straccia, fino alla negazione dell'esistenza della cosiddetta trattativa fra Stato e Vaticano: nel corso della sua audizione il vice comandante della gendarmeria vaticana Alessandrini ha toccato diversi temi. Non ha tralasciato neppure di fornire la sua opinione personale sul caso.
"Se Emanuela Orlandi fosse stata di Pietralata o Parioli, avremmo spesso da tempo di parlarne", ha commentato. Poi ha riportato l'attenzione sulla cosiddetta pista della tratta della bianche: "La vicenda della povera Emanuela è un fatto di cronaca nera avvenuto a Roma tragicamente come tanti altri fatti – ha detto – Hanno parlato anche troppo, sono arrivati ad infangare la gigantesca figura di Giovanni Paolo II. Ma il Vaticano non c'entra con quanto accaduto", sembra affermare.
La reazione di Pietro Orlandi
"Quante cazzate, lui conosceva pure bene la nostra famiglia e Emanuela eppure quasi come un vanto afferma che la gendarmeria non ha fatto nulla – ha commentato Pietro Orlandi una volta appreso le dichiarazioni di Alessandrini – Lui è il tipico servitore del Vaticano che non tradirebbe mai i suoi superiori, coprirebbe qualunque cosa. Grande delusione e soprattutto grande ipocrisia".
Un comportamento che, però, poteva quasi prevedere: "Purtroppo dovevo immaginarlo un simile atteggiamento da parte sua – ha aggiunto dopo – Ci deve spiegare però perché andava a chiedere alla moglie di de Pedis di spostare di nascosto a Prima Porta il cadavere del marito. Che tristezza dopo 41 ancora questo atteggiamento di chiusura ed esclusivamente difensivo in una direzione. La dignità, questa sconosciuta".
Alessandrini e le dichiarazioni sulla trattativa
Secondo le dichiarazioni del vice comandante, la trattativa sull'estumulazione della tomba di De Pedis non sarebbe mai esistita. "Il nostro unico interesse era quello di mostrare la nostra disponibilità e collaborazione affinché la presenza scomoda fosse tolta – ha raccontato – Era una collaborazione d'immagine. Ma non c'è stato nessun accordo".
Una versione che sicuramente non combacia con quella ribadita più volte dal pm Capaldo e dal comandante della gendarmeria vaticana Domenico Giani che, in entrambi i casi, hanno riportato i loro incontri.