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Piero Fassino è indagato per furto al duty free di Fiumicino, l’avvocato: “A noi ancora nessun atto”

Così il legale di Piero Fassino, accusato del furto di un profumo da 130 euro al duty free dell’aeroporto di Fiumicino: “Come difesa non abbiamo ancora ricevuto gli atti, quando li riceveremo valuteremo come procedere”.
A cura di Enrico Tata
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"Come difesa non abbiamo ancora ricevuto gli atti, quando li riceveremo valuteremo come procedere", ha dichiarato all'agenzia Adnkronos l'avvocato Fulvio Gianaria, il legale di Piero Fassino. Il deputato è ufficialmente indagato per furto dalla procura di Civitavecchia. Stando a quanto ricostruito, gli investigatori della Polaria in servizio presso l'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino hanno depositato un'informativa con le testimonianze di sei persone, cinque donne e un uomo, due commesse e tre vigilantes.

Fassino potrebbe essere ascoltato dagli inquirenti

Il rapporto, che in queste ore è stato esaminato dal titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Alessandro Gentile, riguarda il presunto tentato furto avvenuto lo scorso 15 aprile al duty free dello scalo romano. Una scena che è stata registrata da ben quattro telecamere di sicurezza dell'aeroporto. Altri due fatti simili sarebbero avvenuti uno durante le festività natalizie e l'altro il 27 marzo scorso.

Di cosa è accusato Piero Fassino

Al momento i magistrati non avrebbero chiesto ulteriori accertamenti agli investigatori, ma potrebbero decidere di ascoltare la versione del deputato nelle prossime settimane. Il procedimento, inoltre, potrebbe anche concludersi con una richiesta di archiviazione per "particolare tenuità del fatto".

Anche se il quadro potrebbe cambiare se fosse dimostrato, come sostengono i testimoni, che già in passato, per ben due volte, Fassino avrebbe provato a rubare un flacone di profumo Chance di Chanel dal costo di 130 euro dallo stesso negozio dell'aeroporto. Il primo episodio risalirebbe a dicembre: una commessa avrebbe notato il deputato mentre nascondeva iil profumo all'interno del suo bagaglio. Sarebbe intervenuta chiedendo a Fassino se aveva bisogno di aiuto e lui avrebbe risposto: "Sto andando a pagare. Mi indica le casse?". 

Il secondo episodio risalirebbe allo scorso 27 marzo. La stessa commessa, insieme a un collega, avrebbe visto Fassino prendere lo stesso profumo e metterselo in tasca. Questa volta la donna decise di chiedere aiuto alla sicurezza dell'aeroporto, ma questi non fecero in tempo ad intervenire. Il terzo episodio è quello del 15 aprile: Fassino sarebbe stato colto sul fatto mentre tentava di nascondere lo stesso profumo. Anche in questo caso, il deputato avrebbe cercato di pagare, ma la responsabile del duty free avrebbe rifiutato la proposta.

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