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Picchiato e perseguitato dalla banda dei 18: “Ho vissuto un incubo, mi aspettavano fuori scuola”

Giulio (nome di fantasia, ndr) racconta ai microfoni di Fanpage.it di aver subito un’aggressione da parte di due ragazzi appartenenti alla banda dei 18.
A cura di Simona Berterame
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Giulio si guarda intorno con aria un po' spaurita mentre racconta l'aggressione subita mesi fa. Ancora oggi non riesce a camminare tranquillo per le strade di Garbatella. "Ho paura di veder spuntare all'improvviso uno della banda" ammette. Il ragazzo, che oggi ha quasi 14 anni, ci racconta di essere stato vittima di un'aggressione da parte di alcuni ragazzi della banda dei 18. Il gruppo è diventato noto da un paio di giorni, ovvero da quando è uscita la notizia sui giornali  dell’aggressione con trappola nei confronti di un ragazzo affetto dalla sindrome di Down. Per loro, accusati di lesioni aggravate da motivi abietti e dall'aver agito con crudeltà, potrebbe scattare il processo dopo che la Procura presso il Tribunale dei Minori, ha proceduto alla chiusura delle indagini. Ma la violenza nei confronti di un ragazzo disabile non sarebbe l'unico episodio noto. Giulio ci racconta di aver ricevuto degli schiaffi mentre si trovava in giro per Garbatella con alcuni amici. "Qualcuno ha alzato un po' la voce – spiega – Perciò si è affacciato un signore da una balcone urlando di smetterla. Dopo pochi minuti sono arrivati due ragazzi della banda e mi hanno aggredito senza neanche darmi il tempo di reagire".

Minacce e paura

Da quella sera Giulio ha iniziato a guardarsi le spalle. La banda non si è infatti limitata a schiaffeggiarlo di fronte ai suoi amici ma ha iniziato a pedinarlo fino a davanti scuola.  Anche il padre del ragazzo, dietro la garanzia dell'anonimato, fa eco alle parole del figlio: “Giulio ha vissuto un incubo per tanto tempo, sono fiero di lui che ha deciso comunque di raccontare quello che gli hanno fatto. Per un mese sono dovuto andare io a prenderlo a scuola, era l’unica soluzione per scoraggiare quella banda di teppisti che continuavano a tormentarlo senza motivo".

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