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Peste suina a Roma, le ultime notizie

Peste suina, Tar conferma abbattimento dei 140 animali della Sfattoria: potranno tenere solo 2 maiali

Il Tar del Lazio ha confermato la decisione della Asl riguardo l’abbattimento dei 140 animali presenti nella Sfattoria. Potranno tenere, solo se vi siano le condizioni, due maiali.
A cura di Natascia Grbic
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Il Tar del Lazio ha confermato la decisione della Asl Roma 1 riguardo l'abbattimento dei 140 animali della Sfattoria degli Ultimi, rifugio per maiali e cinghiali che si trova nell'area nord della capitale. Ossia la zona rossa delimitata dalla Asl per il contenimento della peste suina. Il ricovero potrà tenere solo due animali di affezione: il resto dei maiali e dei cinghiali ospiti saranno abbattuti.

Dopo aver sospeso il provvedimento della Asl fino a oggi, 18 agosto, il Tar del Lazio ha dato l'ok all'abbattimento degli animali, al fine di evitare la diffusione della peste suina. La Sfattoria potrà tenerne due, "sempre ché ve ne siano le condizioni e previa precisazione di tutti gli accorgimenti affinché questi godano d’un trattamento consono e non fuoriescano dalla proprietà".

Non solo. Il rifugio per il momento è tenuto a "monitorare lo stato di salute degli altri maiali già sequestrati e avviati alla profilassi, valutandone la pericolosità attuale ed effettiva e, se del caso, provvedendo per l’abbattimento".

Antonino Galletti, responsabile legale della Asl Roma 1, ha dichiarato all'Ansa che si conferma in questo modo la legittimità dell'operato dell'azienda, "che ha agito in doveroso ossequio con la disciplina vigente dettata dal legislatore eurounitario ed italiano, dal ministero della salute, dal commissario straordinario per la peste suina e dal prefetto".

La decisione dell'Asl è avvenuta un giorno prima della data prevista per la presentazione della documentazione da parte della Sfattoria a supporto delle motivazioni per la salvaguardia degli animali. In un comunicato congiunto, le associazioni Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa, e Tda auspicano "che quanto disposto non conduca ad abbattimenti in una struttura dove lo stesso Tar riconosce non esservi un focolaio di peste suina africana attivo. Auspichiamo che l’Asl consenta anche alle controparti di depositare propri documenti e chiarimenti affinché possa instaurarsi un equo contraddittorio e che manifesti essa stessa la volontà di trovare soluzioni alternative che consentano la salvezza di animali sani, chiusi in recinti, iscritti all’anagrafe e costantemente controllati".

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