Peste suina, la nuova ordinanza ufficiale del commissario e cosa cambia per i romani
L'ordinanza ufficiale firmata dal commissario straordinario alla peste suina africana Angelo Ferrari lo scorso 17 maggio, la cui pubblicazione in Gazzetta ufficale è attesa per la prossima settimana prevede il proseguimento della chiusura dei varchi e dei passaggi per contenere l'accesso ai cinghiali in città, la pulizia dei cassonetti e delle strade dai rifiuti, il corretto smaltimento delle carcasse e l'avvio di catture e abbattimenti. Spetterà al Prefetto di Roma, una volta chiusi i varchi entro 30 giorni dall’entrata in vigore dell'ordinanza, dare il via alla cattura e all’abbattimento dei cinghiali. Gli esemplari negativi potranno essere consumati esclusivamente all'interno dell'area in cui sono stati abbattuti.
Fanpage.it ha potuto visionare il documento: le misure di sorveglianza e prevenzione, che hanno come obiettivo quello di contenere la diffusione del virus nel territorio di Roma Capitale, come si legge nel testo dell'ordinanza, tengono conto che la peste suina africana – che ricordiamo non è trasmissibile agli esseri umani – può avere gravi ripercussioni sulla salute della popolazione dei suini sia selvatici che allevati e destinati al consumo umano e sulla redditività del settore zootecnico, incidendo anche sulla produttività del settore agricolo, con possibili gravi ripercussioni economiche all'interno dell'Unione e nell’export.
La nuova ordinanza del commissario sulla peste suina
L'ordinanza firmata dal commissario speciale all'emergenza della peste suina africana per quanto riguarda i cinghiali prevede:
- Chiusura di varchi e passaggi tra la zona infetta e l’esterno: nei pressi dell’A90 Grande Raccordo Anulare e gli accessi tra le aree verdi e le aree urbanizzate della rimanente porzione della zona infetta;
- Impedire ai cinghiali di raggiungere fonti di cibo come i rifiuti nei cassonetti;
- Divieto di dare da mangiare agli animali selvatici;
- Analizzare ogni due settimane le carcasse, dando priorità alle aree dalle quali non sono ancora emersi casi positivi al virus;
- Installazione di cartelli con avviso di zona infetta in centri abitati e parchi;
- Richiesta ai cittadini di segnalare il ritrovamento delle carcasse chiamando il numero verde gratuito della protezione civile al numero 803555, attivo h 24.
Come funazioneranno catture e abbattimenti
Le catture e gli abbattimenti dei cinghiali, si legge nell'ordinanza, avranno come obiettivo quello di ridurrere il numero di esemplari presenti sul territorio. "Tutte le carcasse degli animali catturati e abbattuti possono essere destinate all’autoconsumo esclusivamente all’interno della stessa zona di attenzione – si legge – e solo se risultate negative ai test di laboratorio per ricerca del virus della peste suina africana". Quindi la carne di cinghiale potrà essere consumata solo all'interno dell'area nella quale gli esemplari sono stati abbattuti.
"Ordinanza che lascia spazio a libere interpretazioni"
"L'ordinanza sulla peste suina africana firmata dal commissario straordinario Ferrari risulta molto generica in alcune parti e lascia spazio ad ampie interpretazioni, per questo ne stiamo valutando l'impugnazione – spiega Alessandro Piacenza, responsabile fauna selvatica Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) – Non è chiaro ad esempio come possa essere rispettato l'autoconsumo, che deve necessariamente avvenire sul posto, visto che la carcassa verrà esaminata per confermarne la negatività. Chiediamo che vengano chiarite le modalità con le quali saranno effettuati gli abbattimenti, che comunque dovranno rispettare la procedura della normativa nazionale. Oipa si dichiara contraria ad ogni forma cruenta di contenimento, applicando metodi alternativi, mentre condividiamo la parte dell'ordinanza in cui si ribadisce la necessità di intervenire sulla gestione dei rifiuti, come ad esempio l'inserimento della raccolta porta a porta".