Peste suina, gabbie anti cinghiali ai cassonetti, Torquati: “Non bastano più, servono catture”
Cassonetti recintati per impedire ai cinghiali di rovesciarli e rovistare tra i rifiuti. È iniziato oggi, lunedì 9 maggio, il lavoro degli operai di Ama Spa, che hanno montato gabbie di ferro attorno ai contenitori della raccolta differenziata del XV Municipio. Ad essere messi in sicurezza per primi sono i bidoni che si trovano in prossimità della Riserva naturale dell'Insugherata, in via Italo Panattoni. "L'installazione di queste recinzioni intorno ai bidoni non rientra nell'ordinanza di ieri della Regione Lazio, ma fa parte del progetto che portiamo avanti da mesi, che prevede il contenimento delle aree verdi con le reti elettrosaldate e la pulizia delle strade – spiega il presidente del XV Municipio Daniele Torquati – Abbiamo iniziato a recintare per primi i luoghi sensibili, come le strade nei pressi degli asili, per scoraggiare i cinghiali ad avvicinarsi".
Misure che, spiega Torquati, con la peste suina africana non sono più sufficienti: "Ora come Municipio attendiamo rassicurazioni da parte del Ministero e crediamo sia necessario riattivare le catture, per censire gli esemplari e capire quanto il virus sia diffuso". Da quanto si apprende dall'Ente Parco dell'Insugherata sulle ultime carcasse ritrovate non è stata rilevata la presenza di peste suina.
Ordinanza regionale vieta i picnic
Ieri la Regionale Lazio con un'ordinanza ha disposto alcune misure per contenere l'emergenza sanitaria da peste suina africana. Tra le indicazioni rivolte ai cittadini c'è il divieto di fare picnic e assembramenti in parchi e aree verdi che rientrano all'interno della cosiddetta ‘zona infetta'. Un'area particolarmente attenzionata e provvisoria di circa 65 chilometri quadrati nel quadrante Nord Ovest, dalla Circonvallazione Clodia a via Cirpo e a via Baldo degli Ubaldi, nei pressi di San Pietro. Il primo caso di peste suina africana nel Lazio è stato individuato la scorsa settimana.