Peste suina, a Roma l’emergenza è finita: la regione Lazio non è più zona rossa
L'emergenza peste suina per Roma e la regione Lazio è finita. A renderlo noto è stato il Ministero della Salute con una nota ufficiale. "La Struttura del Commissario straordinario alla PSA e la Direzione generale della salute animale del Ministero della Salute, insieme al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, annunciano con soddisfazione l'eradicazione della Peste Suina Africana (PSA) a Roma". Addio anche alla zona rossa che era stata individuata per bloccare la diffusione della malattia e che comprendeva la zona nord della capitale.
A Roma non c'è più l'emergenza peste suina: la nota del Ministero
Un importante risultato quello raggiunto dal Campidoglio e della Regione grazie alle figure coinvolte che hanno collaborato al fine di una risoluzione il più veloce possibile.
"La diffusione della malattia che aveva colpito alcune aree della capitale è stata arginata grazie all’azione coordinata delle istituzioni, la collaborazione del mondo venatorio, l'impegno delle aree protette e di molti altri attori coinvolti, fra cui gli esperti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana e del Centro di referenza nazionale per le pesti suine – ha sottolineato il Ministro della Salute Orazio Schillaci – Ma resteremo comunque vigili in caso di reintroduzione del virus".
Gli ha fatto eco il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida: "Si tratta di un risultato significativo per il nostro sistema produttivo e per le imprese che hanno affrontato un periodo difficile a causa delle restrizioni".
Appresa la notizia è presto arrivato anche il commento del presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri: "Ora è fondamentale dare sostegno a tutte quelle aziende agricole che hanno subito ingenti danni".
La peste suina a Roma e nel Lazio
La peste suina si era manifestata per la prima volta a Roma e nel Lazio nel 2022, quando a fine aprile sono state trovate le carcasse di alcuni cinghiali risultati essere infetti dopo analisi in laboratorio. Fra le zone più colpite, l'area intorno al Parco dell'Insugherata. La peste suina, un virus che non si trasmesse alle persone, ma che si diffonde fra i suidi. Per contrarlo, bastava che un cinghiale rovistasse fra i rifiuti e mangiasse del cibo dalla spazzatura.
Per questa ragione è apparsa chiara fin da subito la necessità di istituire una zona rossa per tenere sotto controllo i cinghiali ed evitare che il virus si trasmettesse ai maiali negli allevamenti. Almeno 1500 cinghiali sono stati catturati e abbattuti dalla Asl con i guardiaparco regionali all'interno della zona rossa.