Perseguita per mesi una compagna di classe su Whastapp: scatta l’ammonimento per cyberbullismo
L'ha presa di mira in un gruppo di Whatsapp, insultandola e rivolgendole frasi gravi, offensive e denigratorie, dopo averla già tormentata in classe, fra i banchi di una scuola superiore. A tormentare la compagna di classe, un alunno al primo anno di liceo, nei confronti del quale il questore di Roma ha firmato un provvedimento di ammonimento, dopo la richiesta presentata presso il Commissariato Celio e poi trasmessa alla Divisione Polizia Anticrimine che ne ha curato l’istruttoria.
Cosa è successo
Aveva iniziato a bersagliarla con battutine e offese già all'inizio dell'anno scolastico. Oltre a quanto succedeva in classe, dove già un'altra studente gli aveva fatto notare il suo comportamento scorretto e irrispettoso, il ragazzo aveva continuato ad insultarla anche nella chat di gruppo di Whatsapp in classe.
Sperando di arginare il comportamento del compagno di classe, la ragazza si era offerta di aiutarlo nei compiti in classe suggerendogli le risposte anche durante le interrogazioni. Ma lui, invece, non ha smesso e ha continuato ad offenderla, per il suo aspetto fisico o per i tratti somatici tanto da spingere la ragazza a chiedere a sua mamma di cambiare scuola: soltanto in tempi recenti la giovane è riuscita a spiegare i motivi dei suoi malesseri alla mamma che ha immediatamente informato il preside e ha presentato istanza di ammonimento al Commissariato della Polizia di Stato “Celio”.
Il provvedimento di ammonimento per cyberbullismo
Dopo aver valutato la documentazione, il Personale della Divisione Anticrimine ha valutato la documentazione da cui emergevano elementi per l’adozione di un ammonimento per cyberbullismo, poi firmato dal Questore di Roma.
Convocato negli uffici della polizia insieme ai genitori, il ragazzo ha dovuto cancellare riproduzioni e commenti sulla ragazza dal suo telefonino e da qualsiasi altro archivio, compresi quelli dei social media: non dovrà pubblicare nulla che riguardi la compagna di classe senza il suo consenso. Ha inoltre aderito al Protocollo Zeus, che prevede un ciclo di colloqui dell’equipe di professionisti del CIPM Lazio.