Perde il portafoglio, ragazzini lo trovano e lo riconsegnano: “I genitori devono essere orgogliosi”
Una storia a lieto fine quella che arriva in questi giorni dal quartiere Aurelio, nel quadrante nord ovest della capitale. A raccontarla è la protagonista, che nel pomeriggio di ieri, lunedì 30 dicembre 2024, ha perso il portafoglio mentre camminava per strada, nel parco Giovanni Paolo I, a pochi passi dal Vaticano e davanti al centro commerciale di Valle Aurelia, Aura. "Dentro c'erano carte, documenti e circa 100 euro. Ero disperata. Ma poi è successa una cosa davvero bella", ha esordito.
Perde il portafoglio, adolescenti lo ritrovano e glielo riportano: cosa è successo
"Oggi pomeriggio mi è successa una cosa davvero bella", ha esordito la protagonista di questa storia, che ha raccontato l'accaduto in un gruppo di quartiere. "Avevo perso il portafogli con le carte, i documenti e anche 100 euro circa in contante: ero disperata".
La donna stava per recarsi dai carabinieri per sporgere denuncia, aveva già bloccato le carte in via precauzionale. "È stato in quel momento che mio marito ha ricevuto una telefonata da un adolescente: il ragazzino gli ha detto che aveva trovato lui il mio portafoglio, mentre si trovava con alcuni amici".
La riconsegna del portafogli: "I genitori devono essere orgogliosi dei loro figli"
Chiusa la telefonata in cui i ragazzini dicevano di aver ritrovato il portafogli, si sono organizzati con per restituirlo alla legittima proprietaria che, al suo interno, ha ritrovato tutti i documenti e i contanti. "Non sto neanche a spiegare lo sforzo e l’inventiva che hanno usato i tre amichetti per contattare mio marito sul numero portoghese: sono risaliti al numero da una medaglietta di Pepe, il mio cane. Si trattava di una medaglietta di scorta su cui sono comunque incisi i nostri numeri di telefono, la conservavo proprio nel portafoglio per eventuali necessità".
Prima di salutarli, ringraziandoli, ha dato loro una ricompensa. "Spero che i genitori di questi tre ragazzi leggano questo post perché devono essere orgogliosi dei loro figli. Queste sono le famiglie che funzionano, quelle che insegnano senso civico e onestà".