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Perché si parla di nuovo del referendum sul termovalorizzatore a Roma proposto dai Radicali

Alessandro Capriccioli, segretario romano di Radicali Italiani ha riproposto ai microfoni di Fanpage.it la soluzione del referendum: “Crediamo, e per noi parla la nostra storia, che su una questione così importante sarebbe bene che si pronunciassero i cittadini”.
A cura di Enrico Tata
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Sandro Ruotolo, recentemente nominato membro della segreteria del Pd da Elly Schlein, ha proposto di risolvere la questione legata al nuovo termovalorizzatore di Roma con un referendum consultivo. Un'idea che era già stata lanciata dai Radicali Italiani qualche mese fa e che adesso è tornata d'attualità, anche perché potrebbe essere una soluzione, per il Pd, per evitare imbarazzi sempre più evidenti al suo interno. C'è una parte del partito, infatti, che è fortemente contraria all'inceneritore e ancora, di fatto, non è stata espressa una posizione ufficiale in merito dai vertici dem.

Alessandro Capriccioli, segretario romano di Radicali Italiani ha riproposto ai microfoni di Fanpage.it la soluzione del referendum: "Abbiamo lanciato questa proposta a Gualtieri in tempi non sospetti e certamente non pensiamo che una consultazione popolare sia utilizzabile come strumento di risoluzione di imbarazzi interni ai partiti. Crediamo invece, e per noi parla la nostra storia, che su una questione così importante sarebbe bene che si pronunciassero i cittadini".

Secondo Capriccioli, "iniziative popolari come i referendum possono essere, ancora prima che elementi di decisione, l'occasione per dei grandi momenti di informazione, per confrontarsi sul tema, con i cittadini che avrebbero la possibilità di apprendere i dettagli sulle diverse opzioni. In questo senso, quindi, il referendum può essere un importante elemento informativo per le persone". In secondo luogo, annota il segretario "qualsiasi decisione venga presa, soprattutto sul campo dei rifiuti, che è particolarmente ostico, se essa non viene legittimata con un consenso popolare, difficilmente verrà realizzata oppure verrà realizzata con tantissime difficoltà".

I referendum comunali si possono indire con una raccolta firme, ma possono essere promossi anche dai sindaci per conoscere l'opinione dei cittadini e delle cittadine su un determinato tema. "Noi Radicali – ricorda Capriccioli – abbiamo sfidato Gualtieri a indire un referendum per essere lui, il sindaco, il protagonista d questa richiesta ai cittadini di sostenere il suo progetto. Sarebbe un'ottima cosa per il sindaco, proprio per avere un sostegno pià forte alla sua iniziativa. Nel caso il referendum avesse esito positivo, Gualtieri avrebbe infatti un sostegno popolare importante e quindi avrebbe più forza".

A tutt'oggi, però, Gualtieri non ha mai risposto all'idea del referendum. "La prima volta noi la proposta l'abbiamo fatta molto tempo fa, quando i tempi tecnici sicuramente ci sarebbero stati tutti". Intanto il sindaco adesso si deve guardare da crescenti malumori all'interno del suo partito e della sua maggioranza e anche da una manifestazione convocata in Campidoglio per il 19 aprile.

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