Perché Roma ha perso Expo 2030: dal sogno a una pesantissima sconfitta
Dal sogno di poter ospitare Expo 2030 a una pesante sconfitta. Riyad è arrivata a Parigi con i favori del pronostico, ma Roma sperava di arrivare al ballottaggio. E invece i risultati sono stati drammatici per la Capitale: vittoria schiacciante al primo turno per Riyad e addio Expo per Roma. Ma l'Italia attacca: "Qualcosa deve essere successo nell'ultimo miglio, la vittoria dell'Arabia non era prevista in questi termini".
La votazione per Expo 2030 al termine dell'Assemblea del Bie
La votazione per scegliere la città che ospiterà Expo 2030 sono avvenute al termine dell'Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (BIE) che si è tenuta nel Palais des Congrès di Issy-les-Moulineaux, alle porte di Parigi. Per sostenere la candidatura di Roma erano a Parigi il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, la vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, insieme al Comitato promotore di Expo 2030 presieduto dall'ambasciatore Giampiero Massolo.
L'ultimo appello per Roma da Sabrina Impacciatore e Bebe Vio
Il voto di ieri è stato preceduto da un ultimo appello da parte delle tre città candidate. Roma aveva puntato su tre donne: l'attrice Sabrina Impacciatore, la campionessa paralimpica Bebe Vio, e l'attrice e attivista per i diritti umani Trudy Styler. "Roma è mamma e città aperta come nei grandi film che l'hanno raccontata e a Roma ogni cosa è possibile e niente è impossibile", alcune frasi del discorso di Sabrina Impacciatore. Ai delegati del Bie è stato mostrato un video messaggio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del tennista Jannik Sinner. Un ultimo tentativo di convincimento che, evidentemente, non ha prodotto alcun risultato.
Roma puntava al ballottaggio con Riyad
La speranza di Roma era quella di conquistare circa 50 voti e giocarsela poi al ballottaggio con Riyad. Invece la Capitale dell'Arabia Saudita è riuscita già al primo turno a conquistare i voti necessari (due terzi dei votanti) ad evitare il secondo voto. Al contrario di quanto si pensava, tuttavia, al secondo posto è arrivata Busan, il porto coreano, con 29 voti, praticamente gli stessi che gli erano stati attribuiti nei giorni precedenti al voto.
L'annuncio con i risultati finali: la sconfitta drammatica di Roma
L'annuncio è stato dato alle 17.30 sul profilo Twitter del Bie: prima Riyad con 119 voti, seconda Busan con 29 voti e terza Roma con soli 17 voti. Una vera e propria debacle per la Capitale che, come detto, sperava di arrivare seconda e puntava al ballottaggio.
L'Italia attacca: "Qualcosa deve essere successo"
Sul flop di Roma è polemica, ma l'Italia, per il momento, ha preferito, più o meno velatamente, attaccare Riyad. "Nell'ultimo miglio qualcosa è successo", ha detto l'ambasciatore Massolo dopo l'annuncio della vittoria di Riyad. "Nessuno si attendeva una vittoria di così grandi proporzioni da parte di Riad. Noi ci siamo confrontati fino all'ultimo con i coreani, a nessuno dei due tornavano dei numeri di questa portata. Qualcosa nell'ultimo miglio deve essere successo. Non critico, non accuso, non ho prove ma la deriva mercantile riguarda i governi ma anche gli individui talvolta", ha detto ancora il presidente del comitato promotore della candidatura. Insomma, la vittoria di Riyad era attesa, forse, ma certamente non in queste proporzioni.
Com'è nata la candidatura di Roma a Expo 2030
La candidatura di Roma era nata nel 2020, quando sindaca della Capitale era Virginia Raggi. Ricevuta in eredità dal sindaco Gualtieri, il nuovo primo cittadino ha deciso di cambiare l'area inizialmente scelta dall'amministrazione a guida 5 Stelle: dall'area di Pietralata il progetto Expo è stato spostato a Tor Vergata, dove era prevista una riqualificazione dell'intero quartiere (e anche della Vela di Calatrava) e la creazione di un immenso parco solare.