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Perché non è vero che è stato avviato soltanto il 10% dei cantieri dei cantieri del Pnrr a Roma

Intervista a Giovanni Caudo, capogruppo di Roma Futura e presidente della commissione capitolina speciale sul Pnrr.
A cura di Enrico Tata
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Nei giorni scorsi l'Osservatorio sulle opere Pnrr e Giubileo 2025, creato dall’Acer, l’associazione capitolina dei costruttori, e dall’Orep, organismo di valutazione dell’università di Tor Vergata, ha annunciato che soltanto il 10 per cento dei cantieri delle opere previste dal Pnrr a Roma è stato avviato.

Secondo Giovanni Caudo, capogruppo di Roma Futura e presidente della commissione capitolina speciale sul Pnrr, le cose non stanno proprio così. In primo luogo, ha spiegato in un'intervista rilasciata a Fanpage.it, perché questo dato del 10 per cento "si riferisce a tutte le opere di tutti gli enti, dal Comune alla Regione, dal Ministero ai privati e alle università. Quindi quel dato non riguarda soltanto Roma Capitale e non riguarda il Comune. Quel dato è inoltre poco significativo, perché è stato messo tutto insieme, ma molti progetti non possono essere comparati tra di loro".

In secondo luogo questo dato non tiene conto del cronoprogramma delle opere: "Per i progetti gestiti dal comune di Roma, circa 200 progetti, c'è un programmazione che prevede per esempio che alcuni cantieri vengano aperti addirittura a dicembre del 2023. Non ha senso quindi dire che quei cantieri non sono ancora aperti, perché secondo il cronoprogramma non dovrebbero essere aperti. A dicembre verificheremo se il programma è stato rispettato oppure no, cioè se sono state fatte le gare d'appalto, se è stato trovato l'operatore economico e se sono stati avviati i progetti. La priorità in questa fase sarà quella di gestire le conferenze dei servizi che si svolgeranno da qui a settembre e che serviranno ad approvare i progetti".

Anche in commissione, tuttavia, è stato sottolineato che per esempio, per quanto riguarda i progetti dell'investimento Caput Mundi, con cui verranno riqualificati moltissimi siti archeologici di Roma, il rischio è che la Capitale resti invasa da cantieri in corso durante il Giubileo: "Ma i progetti di Caput Mundi sono programmati secondo una convenzione che prevede che il 50 per cento dei cantieri sia chiuso entro il 2024. Con la sovrintendenza abbiamo fatto un elenco di canteri e abbaiamo deciso quali saranno ultimati nel 2024. Anche in questo caso, è ovvio che molti non siano stati avviati, perché la convenzione non prevede che siano ultimati entro il Giubileo", ha spiegato Caudo.

Nonostante il dato del 10 per cento abbia bisogno di tali precisazioni, ammette il presidente della commissione Pnrr, "questo però non vuol dire che non ci siano problemi. Noi in commissione abbiamo sempre segnalato le difficoltà e in questo momento il rischio principale è legato alla gestione delle conferenze dei servizi per l'approvazione dei progetti. Le conferenze si apriranno nelle prossime settimane, i progetti sono tanti e il rischio è che i funzionari non siano sufficienti".

Il dato da sottolineare, ricorda ancora Caudo, è però che il Pnrr prevede che i progetti vengano ultimati entro giugno 2026. "Quindi, necessariamente, durante il Giubileo ci saranno cantieri aperti. Il tema importante sarà la gestione di questi cantieri. Del resto il Giubileo è stato pensato senza il Pnrr e, viceversa, il Pnrr non tiene conto delle scadenze del Giubileo. Facciamo un esempio: il tram Termini-Vaticano-Aurelio sarà un cantiere aperto anche durante il Giubileo. Il progetto è finanziato con i fondi del Pnrr, che però non prevede la fine dei lavori nel 2024 per utilizzarlo nel 2025. Non voglio dire che tutto va bene, e come commissione non manchiamo di segnalare criticità, ma questo dato del 10 per cento andava precisato e per il momento voglio dire che come Comune di Roma, per ora, i compiti a casa li abbiamo fatti".

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