Perché non è certo l’aumento a 2 euro dei biglietti per i mezzi a Roma e che c’entra la Regione Lazio
I piani aziendali di Atac e Cotral prevedono a luglio 2024 un aumento del costo del biglietto singolo per metro, tram e bus di Roma. Si tratta del tagliando Bit del circuito Metrebus, cioè il biglietto valido per 100 minuti sul trasporto pubblico della Capitale. Il prezzo del tagliando, si legge nei documenti ufficiali delle aziende, dovrebbe passare da 1,5 euro a 2 euro. Anche lo scorso anno, facendo riferimento a un documento siglato tra Ferrovie e Regione Lazio, era previsto lo stesso aumento, che però non è mai diventato realtà. Ma chi decide gli aumenti tariffari? Non sono le singole aziende, ma la Regione Lazio.
È la Regione Lazio che decide sul costo dei biglietti del bus a Roma
A decidere sugli aumenti tariffari dei biglietti Metrebus, però, non sono le aziende di trasporto pubblico, ma la Regione Lazio. È solo la giunta Rocca che, con una delibera, potrebbe rendere effettivi gli aumenti previsti nei piani di Atac e Cotral. La strada alternativa, che è stata sempre percorsa negli scorsi anni, è quella di intervenire economicamente per compensare i mancati guadagni da parte delle aziende di trasporto pubblico. Insomma, la Regione Lazio ha sempre messo soldi per scongiurare l'aumento del biglietto. Paradossalmente è Francesco Rocca e non il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a decidere sull'aumento dei biglietti Atac. E nella situazione ‘complicata', per usare un eufemismo, in cui versa il trasporto pubblico romano è difficile immaginare che la Regione Lazio voglia assumersi la paternità di una decisione, quella degli aumenti, così impopolare.
Perché il costo dei biglietti dei mezzi a Roma potrebbe aumentare
Ci sono due fattori che quest'anno potrebbero cambiare le carte in tavola: i conti della Regione Lazio, che certo non sono floridi. In altre parole, trovare i soldi per compensare il mancato introito derivato dall'aumento del costo dei biglietti non sarà facile.
L'altro fattore è il Giubileo 2025: arriveranno 32 milioni di pellegrini e visitatori, che porteranno tanti soldi nelle casse di Atac e Cotral. Un aumento del prezzo del biglietto garantirebbe introiti ancora maggiori. In più, nei documenti aziendali è vero che si fa riferimento a un aumento del prezzo del biglietto singolo, ma è prevista anche una diminuzione del costo degli abbonamenti annuali (di dieci euro). Insomma, i romani potrebbero risparmiare qualcosa sugli annuali e sui mensili, mentre i turisti pagherebbero di più per i biglietti singoli e giornalieri.
Un'altra soluzione per scongiurare l'aumento del prezzo dei titoli di viaggio è quella di rivolgersi al Governo. Del resto, nei giorni scorsi il Consiglio regionale ha approvato una mozione che impegna la giunta Rocca proprio a ottenere un aumento dei finanziamenti destinati al sistema dei trasporti di Roma, senza gravare sulle tasche dei cittadini.
Dalla Regione Lazio silenzio assoluto sugli aumenti
Per il momento dalla Regione Lazio non trapela nulla. Sul tema c'è silenzio assoluto e per questo il consigliere regionale del Pd e membro della Commissione Trasporti, Massimiliano Valeriani, ha presentato un’interrogazione al presidente Francesco Rocca e all’assessore regionale alla Mobilità, Fabrizio Ghera. "Stupisce il silenzio dell’Amministrazione Rocca, che di fronte alla presa di posizione delle aziende partecipate non interviene per fare chiarezza e scongiurare la crescita delle spese per viaggiare sui mezzi pubblici del Lazio". Valeriani chiede al presidente Rocca di "favorire il reperimento delle risorse necessarie nel bilancio regionale e in una più equa ripartizione del fondo nazionale Trasporti".
Pd Roma: "Aumenti sarebbero incomprensibili e ingiustificati"
Secondo Giovanni Zannola e Valeria Baglio, presidente della commissione Mobilità e capogruppo Pd in Campidoglio, "chiedere ai cittadini, adesso o nei prossimi mesi, di pagare un costo maggiore per un servizio che deve essere ancora potenziato, che deve ancora recuperare migliaia di chilometri persi nelle scorse gestioni, sarebbe incomprensibile e ingiustificato".
Nelle scorse settimane, aggiungono gli esponenti dem, "abbiamo indicato delle alternative, come la possibile differenziazione tra il costo riservato ai residenti e ai pendolari e quello delle card turistiche, che purtroppo non sembrano essere state ascoltate. Come Partito democratico abbiamo anche rilanciato la richiesta al Governo di incrementare il Fondo nazionale dei trasporti e di rimodularlo in base alle specifiche caratteristiche delle città, considerando che Roma per estensione, per numero di passeggeri trasportati e per numero di addetti supera di gran lunga tutte le altre città italiane. Proseguiremo questa battaglia. Siamo alla vigilia del Giubileo, un appuntamento straordinario che richiamerà a Roma milioni di pellegrini, e portare il costo del biglietto a 2 euro non sarebbe un bel biglietto da visita. Governo e Regione vogliono davvero tutto questo?".